Il contributo propone una lettura di una figura femminile dalla doppia identità Tanaquilla-Gaia Cecilia e cerca di individuare la logica culturale sottesa a tale sdoppiamento. Si ipotizza che il processo di identificazione con Gaia Cecilia dell’ambiziosa sposa di Tarquinio, esperta di saperi arcani, costruita secondo gli stereotipi della donna etrusca diffusi nell’etnografia romana (e prima ancora greca), risponda alla volontà dei Romani di sottoporre la straniera a una sorta di addomesticamento, di attrazione nella propria sfera. Gaia Cecilia contrappone alla sapienza divinatoria l’abilità di tessitrice e alla spregiudicatezza politica dell’aristocratica etrusca il modello matronale tradizionale con i suoi attributi canonici (il fuso e la conocchia) e il suo ruolo di patrona delle giovani spose.
Tanaquilla e Gaia Cecilia: i due volti di una straniera
Graziana Brescia
2023-01-01
Abstract
Il contributo propone una lettura di una figura femminile dalla doppia identità Tanaquilla-Gaia Cecilia e cerca di individuare la logica culturale sottesa a tale sdoppiamento. Si ipotizza che il processo di identificazione con Gaia Cecilia dell’ambiziosa sposa di Tarquinio, esperta di saperi arcani, costruita secondo gli stereotipi della donna etrusca diffusi nell’etnografia romana (e prima ancora greca), risponda alla volontà dei Romani di sottoporre la straniera a una sorta di addomesticamento, di attrazione nella propria sfera. Gaia Cecilia contrappone alla sapienza divinatoria l’abilità di tessitrice e alla spregiudicatezza politica dell’aristocratica etrusca il modello matronale tradizionale con i suoi attributi canonici (il fuso e la conocchia) e il suo ruolo di patrona delle giovani spose.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.