In anni recenti si è assistito a numerose trasformazioni che hanno generato radicali modifiche nell’attività svolta dai confidi. Con il Decreto n. 53 del 2 aprile 2015 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 maggio 2015 ed entrato in vigore il 23 maggio 2015) si è data attuazione a varie norme contenute nel DL 141/2010. In particolare, all’art. 4 è previsto che la soglia minima per l’iscrizione dei Confidi al nuovo albo degli intermediari finanziari sottoposti a vigilanza piena della Banca d’Italia, sia pari o superiore a centocinquanta milioni di euro. Scopo della presente indagine consiste, quindi, nell’esaminare un campione di Confidi che ha effettuato la trasformazione da „non vigilato‟ a „vigilato‟, per poterne apprezzare benefici e svantaggi. A tal fine, nel paragrafo successivo, vengono richiamate le principali caratteristiche dei confidi vigilati e i relativi riferimenti normativi. Il paragrafo 3, attraverso l’esame della letteratura di riferimento, descrive quali potrebbero essere gli effetti derivanti dalla trasformazione. Vengono poi descritti il campione e la metodologia adottata (paragrafo 4) e i risultati dell’analisi (paragrafo 5). Nel paragrafo 6 vengono elaborate alcune considerazioni conclusive e delineate future prospettive d’indagine.

Gli effetti della trasformazione dei Confidi in intermediari vigilati: prime evidenze empiriche

DELL'ATTI, STEFANO;
2015-01-01

Abstract

In anni recenti si è assistito a numerose trasformazioni che hanno generato radicali modifiche nell’attività svolta dai confidi. Con il Decreto n. 53 del 2 aprile 2015 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 maggio 2015 ed entrato in vigore il 23 maggio 2015) si è data attuazione a varie norme contenute nel DL 141/2010. In particolare, all’art. 4 è previsto che la soglia minima per l’iscrizione dei Confidi al nuovo albo degli intermediari finanziari sottoposti a vigilanza piena della Banca d’Italia, sia pari o superiore a centocinquanta milioni di euro. Scopo della presente indagine consiste, quindi, nell’esaminare un campione di Confidi che ha effettuato la trasformazione da „non vigilato‟ a „vigilato‟, per poterne apprezzare benefici e svantaggi. A tal fine, nel paragrafo successivo, vengono richiamate le principali caratteristiche dei confidi vigilati e i relativi riferimenti normativi. Il paragrafo 3, attraverso l’esame della letteratura di riferimento, descrive quali potrebbero essere gli effetti derivanti dalla trasformazione. Vengono poi descritti il campione e la metodologia adottata (paragrafo 4) e i risultati dell’analisi (paragrafo 5). Nel paragrafo 6 vengono elaborate alcune considerazioni conclusive e delineate future prospettive d’indagine.
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