Il presente lavoro ha ad oggetto una tematica multidisciplinare assai dibattuta sia dalla dottrina costituzionalistica sia dalla dottrina penalistica, ovverosia quella della configurazione dei reati del Presidente della Repubblica. Il tema risulta particolarmente problematico, in primo luogo a causa della formulazione dell’art. 90 Cost. che individua genericamente i reati presidenziali nell’ “alto tradimento” e nell’ “attentato alla Costituzione”. In secondo luogo, a causa della difficoltà di ricondurre al testo costituzionale talune fattispecie, previste dal codice penale, che presentano elementi di affinità o di similitudine con quelle contemplate dall’art. 90 Cost. Appare evidente che l’anomia costituzionale sul punto può ingenerare numerosi dubbi e perplessità sulle figure di reato del Presidente e quindi potenziali conflitti con taluni principi cardine del diritto penale, primo fra tutti quello del “nulla poena sine lege”. La mancanza quasi assoluta di orientamenti giurisprudenziali in materia rende la ricerca di una soluzione assai più ardua, atteso che la Corte Costituzionale (com’è noto competente sui reati presidenziali) non ha mai avuto modo di pronunciarsi in quanto nessun Presidente della Repubblica è stato posto in stato di accusa. Sul punto, però, l’analisi di casi parzialmente riconducibili alla tematica in questione che hanno visto coinvolti ex Presidenti della Repubblica permettono di avere una visione più pragmatica sul punto.

Su taluni profili problematici dei reati Presidenziali

Lorenzo Rodio Nico
2022-01-01

Abstract

Il presente lavoro ha ad oggetto una tematica multidisciplinare assai dibattuta sia dalla dottrina costituzionalistica sia dalla dottrina penalistica, ovverosia quella della configurazione dei reati del Presidente della Repubblica. Il tema risulta particolarmente problematico, in primo luogo a causa della formulazione dell’art. 90 Cost. che individua genericamente i reati presidenziali nell’ “alto tradimento” e nell’ “attentato alla Costituzione”. In secondo luogo, a causa della difficoltà di ricondurre al testo costituzionale talune fattispecie, previste dal codice penale, che presentano elementi di affinità o di similitudine con quelle contemplate dall’art. 90 Cost. Appare evidente che l’anomia costituzionale sul punto può ingenerare numerosi dubbi e perplessità sulle figure di reato del Presidente e quindi potenziali conflitti con taluni principi cardine del diritto penale, primo fra tutti quello del “nulla poena sine lege”. La mancanza quasi assoluta di orientamenti giurisprudenziali in materia rende la ricerca di una soluzione assai più ardua, atteso che la Corte Costituzionale (com’è noto competente sui reati presidenziali) non ha mai avuto modo di pronunciarsi in quanto nessun Presidente della Repubblica è stato posto in stato di accusa. Sul punto, però, l’analisi di casi parzialmente riconducibili alla tematica in questione che hanno visto coinvolti ex Presidenti della Repubblica permettono di avere una visione più pragmatica sul punto.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/475860
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