Al detenuto, quale essere umano, spettano gli stessi diritti delle persone libere, ovviamente nella misura in cui l’esercizio di essi non si riveli incompatibile con le esigenze della vita carceraria. Fondamentale è la cura delle relazioni affettive, che il soggetto in vinculis ha il diritto di coltivare, assumendo rilievo peculiare nell’ambito del trattamento rieducativo. Sebbene la possibilità di comunicare con il mondo esterno si traduca in un diritto fondamentale del detenuto, sono, tuttavia, necessari specifici provvedimenti autorizzativi, volti a disciplinare le modalità in cui le varie forme di “contatto” possono concretamente realizzarsi nel rispetto dei limiti connessi alla situazione di privazione della libertà.
IL DIRITTO DEL DETENUTO AL MANTENIMENTO DELLE RELAZIONI AFFETTIVE
DANILA CERTOSINO
2021-01-01
Abstract
Al detenuto, quale essere umano, spettano gli stessi diritti delle persone libere, ovviamente nella misura in cui l’esercizio di essi non si riveli incompatibile con le esigenze della vita carceraria. Fondamentale è la cura delle relazioni affettive, che il soggetto in vinculis ha il diritto di coltivare, assumendo rilievo peculiare nell’ambito del trattamento rieducativo. Sebbene la possibilità di comunicare con il mondo esterno si traduca in un diritto fondamentale del detenuto, sono, tuttavia, necessari specifici provvedimenti autorizzativi, volti a disciplinare le modalità in cui le varie forme di “contatto” possono concretamente realizzarsi nel rispetto dei limiti connessi alla situazione di privazione della libertà.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.