Nell‟ attuale pratica clinica cardiologica, a seguito dell‟ ampliamento delle indicazioni all‟ impianto di dispositivi per la stimolazione cardiaca e la prevenzione della morte cardiaca improvvisa ICD, CRT e delle recenti acquisizioni non solo in campo tecnologico ma anche nel settore farmacologico, è evidente la possibilità di poter fornire ai pazienti affetti da scompenso cardiaco cronico terapie sempre più adeguate al fine di migliorare la prognosi di tali pazienti. Il tutto si tramuta in un inevitabile incremento quasi esponenziale del lavoro di follow-up negli ambulatori dedicati alla diagnosi e cura dello scompenso cardiaco e negli ambulatori dedicati alla cardiostimolazione. Una possibilità di controllo di tali pazienti ci viene fornita da tutte le maggiori aziende produttrici di dispositivi impiantabili attraverso il monitoraggio remoto; ovvero la possibilità di controllare a distanza e quasi in “real time” le condizioni del sistema impiantato e lo stato clinico del paziente. Oltre ad un aumento del carico di lavoro da parte degli operatori sanitari all‟ interno della struttura di appartenenza, bisogna prendere in considerazione che la maggior parte dei pazienti, generalmente anziani e spesso non autosufficienti, hanno bisogno di assistenza per raggiungere le strutture dove vengono effettuate le visite ambulatoriali e i controlli 159 elettronici del dispositivo. Questo comporta uno sforzo organizzativo imponente con costi molto elevati in termini di risorse sia per le famiglie che per la società. Inoltre il modello organizzativo convenzionale basato su follow-up è poco performante al fine di prevenire gli episodi di riacutizzazione di compenso cardiaco e quindi di nuove ospedalizzazioni del paziente. L‟ evoluzione tecnologica ha portato ad un miglioramento delle capacità terapeutiche e diagnostiche da parte dei sistemi di monitoraggio remoto con affidabilità e quantità delle informazioni ricevute sovrapponibili al controllo tradizionale. Questo nuovo sistema di controllo e gestione dei pazienti apre necessariamente nuovi scenari di natura organizzativa, culturale, medicolegale, ed economica. Infatti gli operatori sanitari dedicati a questo tipo di sistema operativo devono necessariamente prevedere una interazione dinamica su un costante flusso di dati e far fronte in tempi brevi a controlli specialistici imprevisti che si rendono necessari per eventuali allarmi evidenziati dai sistemi di monitoraggio remoto, garantendo allo stesso tempo, la copertura di attività assistenziali ordinarie nell‟ ambito della propria Unità Operativa. Risulta evidente come il monitoraggio remoto sia in grado di rilevare precocemente situazioni clinicamente rilevanti nel follow-up dei pazienti 160 affetti da insufficienza cardiaca che altrimenti sarebbero rilevate solo al controllo programmato successivo e di calibrare il lavoro degli operatori sanitari su eventi selezionati. Infatti circa il 55% dei nostri pazienti durante un follow-up di medio-lungo termine non ha avuto nessun evento e su questi pazienti si è reso possibile ridimensionare il numero di controlli ambulatoriali a favore di pazienti con un evidente alto tasso di instabilità elettrica e/o emodinamica, ottenendo un prevenzione di potenziali eventi clinici avversi maggiori in circa il 10% della popolazione studiata ed evitando allo stesso tempo accessi alle strutture sanitarie in regime d‟urgenza.

APPLICAZIONE CLINICA DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN ELETTROFISIOLOGIA CARDIACA: DAI NUOVI DEVICES ALLA GESTIONE IN REMOTO DEI PAZIENTI AFFETTI DA SCOMPENSO CARDIACO CRONICO / Santobuono, VINCENZO EZIO. - (2015 Jun 05).

APPLICAZIONE CLINICA DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN ELETTROFISIOLOGIA CARDIACA: DAI NUOVI DEVICES ALLA GESTIONE IN REMOTO DEI PAZIENTI AFFETTI DA SCOMPENSO CARDIACO CRONICO

SANTOBUONO, VINCENZO EZIO
2015-06-05

Abstract

Nell‟ attuale pratica clinica cardiologica, a seguito dell‟ ampliamento delle indicazioni all‟ impianto di dispositivi per la stimolazione cardiaca e la prevenzione della morte cardiaca improvvisa ICD, CRT e delle recenti acquisizioni non solo in campo tecnologico ma anche nel settore farmacologico, è evidente la possibilità di poter fornire ai pazienti affetti da scompenso cardiaco cronico terapie sempre più adeguate al fine di migliorare la prognosi di tali pazienti. Il tutto si tramuta in un inevitabile incremento quasi esponenziale del lavoro di follow-up negli ambulatori dedicati alla diagnosi e cura dello scompenso cardiaco e negli ambulatori dedicati alla cardiostimolazione. Una possibilità di controllo di tali pazienti ci viene fornita da tutte le maggiori aziende produttrici di dispositivi impiantabili attraverso il monitoraggio remoto; ovvero la possibilità di controllare a distanza e quasi in “real time” le condizioni del sistema impiantato e lo stato clinico del paziente. Oltre ad un aumento del carico di lavoro da parte degli operatori sanitari all‟ interno della struttura di appartenenza, bisogna prendere in considerazione che la maggior parte dei pazienti, generalmente anziani e spesso non autosufficienti, hanno bisogno di assistenza per raggiungere le strutture dove vengono effettuate le visite ambulatoriali e i controlli 159 elettronici del dispositivo. Questo comporta uno sforzo organizzativo imponente con costi molto elevati in termini di risorse sia per le famiglie che per la società. Inoltre il modello organizzativo convenzionale basato su follow-up è poco performante al fine di prevenire gli episodi di riacutizzazione di compenso cardiaco e quindi di nuove ospedalizzazioni del paziente. L‟ evoluzione tecnologica ha portato ad un miglioramento delle capacità terapeutiche e diagnostiche da parte dei sistemi di monitoraggio remoto con affidabilità e quantità delle informazioni ricevute sovrapponibili al controllo tradizionale. Questo nuovo sistema di controllo e gestione dei pazienti apre necessariamente nuovi scenari di natura organizzativa, culturale, medicolegale, ed economica. Infatti gli operatori sanitari dedicati a questo tipo di sistema operativo devono necessariamente prevedere una interazione dinamica su un costante flusso di dati e far fronte in tempi brevi a controlli specialistici imprevisti che si rendono necessari per eventuali allarmi evidenziati dai sistemi di monitoraggio remoto, garantendo allo stesso tempo, la copertura di attività assistenziali ordinarie nell‟ ambito della propria Unità Operativa. Risulta evidente come il monitoraggio remoto sia in grado di rilevare precocemente situazioni clinicamente rilevanti nel follow-up dei pazienti 160 affetti da insufficienza cardiaca che altrimenti sarebbero rilevate solo al controllo programmato successivo e di calibrare il lavoro degli operatori sanitari su eventi selezionati. Infatti circa il 55% dei nostri pazienti durante un follow-up di medio-lungo termine non ha avuto nessun evento e su questi pazienti si è reso possibile ridimensionare il numero di controlli ambulatoriali a favore di pazienti con un evidente alto tasso di instabilità elettrica e/o emodinamica, ottenendo un prevenzione di potenziali eventi clinici avversi maggiori in circa il 10% della popolazione studiata ed evitando allo stesso tempo accessi alle strutture sanitarie in regime d‟urgenza.
5-giu-2015
Telemedicina; Innovazione Tecnologica; Scompenso cardiaco cronico; Monitoraggio remoto; Aritmologia e Cardiostimolazione
APPLICAZIONE CLINICA DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN ELETTROFISIOLOGIA CARDIACA: DAI NUOVI DEVICES ALLA GESTIONE IN REMOTO DEI PAZIENTI AFFETTI DA SCOMPENSO CARDIACO CRONICO / Santobuono, VINCENZO EZIO. - (2015 Jun 05).
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