Il contributo prende in considerazione il Paradosso III (Meglio è d’esser ignorante che dotto) della raccolta dei Paradossi di Ortensio Lando (1543) con lo scopo di metterne in luce la struttura argomentativa, imperniata sul paradigma della sancta rusticitas e su quello della svalutazione della letteratura e dei letterati, e dimostrare come l’obiettivo polemico dell’autore fosse, in maniera assai radicale, l’illusione che il sapere – antico e recente – compendiato nella moltitudine di libri prodotti dai torchi di stampa a ritmi vertiginosi potesse consentire all’uomo di attingere una superiore conoscenza. Un’illusione che si dimostra, ancora oggi, ben salda e alla quale ci si propone di opporre l’utopia di una rinnovata lentezza.
L’illusione della conoscenza nei Paradossi di Ortensio Lando
Elisa Tinelli
2020-01-01
Abstract
Il contributo prende in considerazione il Paradosso III (Meglio è d’esser ignorante che dotto) della raccolta dei Paradossi di Ortensio Lando (1543) con lo scopo di metterne in luce la struttura argomentativa, imperniata sul paradigma della sancta rusticitas e su quello della svalutazione della letteratura e dei letterati, e dimostrare come l’obiettivo polemico dell’autore fosse, in maniera assai radicale, l’illusione che il sapere – antico e recente – compendiato nella moltitudine di libri prodotti dai torchi di stampa a ritmi vertiginosi potesse consentire all’uomo di attingere una superiore conoscenza. Un’illusione che si dimostra, ancora oggi, ben salda e alla quale ci si propone di opporre l’utopia di una rinnovata lentezza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.