Is it possible today to educate about desire from the perspective of personal care and well-being? This is the question from which the reflection that characterizes the present contribution moves. Social pedagogy, for several years now, has been looking at the issue of well-being and care of the person as urgencies peculiar to the citizen of today, with particular attention to youth contexts. The absence of desire, the changed educational meaning of the term, especially in its practical application, denote a difficulty that becomes recognizable in the evolutionary declinations of the subject in education. It seems paradoxical, but the younger generation, which has access to a freedom never known before, can no longer desire, or does so without giving it the right strength, ending up characterizing what Recalcati has called “the time of the eclipse of desire” (2021). Education, today, can reconnect the threads by trying to become an instrument for a new idea of desire, rooted in a strong pedagogical basis characterized by the centrality of the person, the care and well-being of the person, recovering the dimension of the demand for dignity and the pedagogical category of responsibility.

È possibile oggi educare al desiderio nella prospettiva della cura e del benessere della persona? È questo il quesito dal quale muove la riflessione che caratterizza il presente contributo. La pedagogia sociale, ormai da diversi anni, guarda al tema del benessere e della cura della persona come urgenze proprie del cittadino dell’oggi, con particolare attenzione ai contesti giovanili. L’assenza di desiderio, il mutato significato educativo del termine, specie nella sua applicazione pratica, denotano una difficoltà che diviene riconoscibile nelle declinazioni evolutive del soggetto in educazione. Sembra paradossale, ma le giovani generazioni, che hanno accesso a una libertà mai conosciuta prima, non riescono più a desiderare, o lo fanno senza dare la giusta forza, finendo per caratterizzare quello che Recalcati ha definito “il tempo dell’eclissi del desiderio”(2021). L’educazione, oggi, può riannodare i fili cercando di diventare strumento per una nuova idea di desiderio, che affondi le proprie radici su una base pedagogica forte e caratterizzata dalla centralità della persona, la cura e il benessere della stessa, recuperandola dimensione della domanda di dignità e della categoria pedagogica della responsabilità.

Educare al desiderio per la cura e il benessere del cittadino dell’oggi

Vito Balzano
2023-01-01

Abstract

Is it possible today to educate about desire from the perspective of personal care and well-being? This is the question from which the reflection that characterizes the present contribution moves. Social pedagogy, for several years now, has been looking at the issue of well-being and care of the person as urgencies peculiar to the citizen of today, with particular attention to youth contexts. The absence of desire, the changed educational meaning of the term, especially in its practical application, denote a difficulty that becomes recognizable in the evolutionary declinations of the subject in education. It seems paradoxical, but the younger generation, which has access to a freedom never known before, can no longer desire, or does so without giving it the right strength, ending up characterizing what Recalcati has called “the time of the eclipse of desire” (2021). Education, today, can reconnect the threads by trying to become an instrument for a new idea of desire, rooted in a strong pedagogical basis characterized by the centrality of the person, the care and well-being of the person, recovering the dimension of the demand for dignity and the pedagogical category of responsibility.
2023
È possibile oggi educare al desiderio nella prospettiva della cura e del benessere della persona? È questo il quesito dal quale muove la riflessione che caratterizza il presente contributo. La pedagogia sociale, ormai da diversi anni, guarda al tema del benessere e della cura della persona come urgenze proprie del cittadino dell’oggi, con particolare attenzione ai contesti giovanili. L’assenza di desiderio, il mutato significato educativo del termine, specie nella sua applicazione pratica, denotano una difficoltà che diviene riconoscibile nelle declinazioni evolutive del soggetto in educazione. Sembra paradossale, ma le giovani generazioni, che hanno accesso a una libertà mai conosciuta prima, non riescono più a desiderare, o lo fanno senza dare la giusta forza, finendo per caratterizzare quello che Recalcati ha definito “il tempo dell’eclissi del desiderio”(2021). L’educazione, oggi, può riannodare i fili cercando di diventare strumento per una nuova idea di desiderio, che affondi le proprie radici su una base pedagogica forte e caratterizzata dalla centralità della persona, la cura e il benessere della stessa, recuperandola dimensione della domanda di dignità e della categoria pedagogica della responsabilità.
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