Dei Sicioni si sono conservati 423 versi, tramandati dal papiro della Sorbonne (inv. 72 + 2272 + 2273), che, datato all’ultimo terzo del terzo secolo a.C., e dunque posteriore di soli settant’ anni alla morte di Menandro, costituisce a tutt’oggi il più antico manoscritto conservato del commediografo. Il protagonista è il soldato Stratofane, che, in contrasto con i tradizionali stereotipi negativi connessi alla maschera comica del miles, è un uomo generoso e profondamente innamorato di Filumena, da lui acquistata anni prima, quando la ragazza aveva solo quattro anni, al mercato degli schiavi, dove era stata messa in vendita dopo essere stata rapita dai pirati. Come in molte commedie menandree, anche in questo caso il motore dell’azione è costituito da un malinteso: le presunte origini sicionie del soldato spingono l’ateniese Filumena, che teme di essere costretta a un matrimonio illegittimo, a fuggire di casa e a rifugiarsi presso il santuario di Demetra ad Eleusi. Ma Stratofane, in realtà, è ateniese, come rivela il testamento della madre adottiva che il servo Pirria porta da Sicione insieme agli oggetti di riconoscimento, che permetteranno al soldato di ritrovare i suoi veri genitori e di sposare finalmente la donna amata, la quale, nel frattempo, grazie a un inaspettato colpo di fortuna, ritrova, dopo tanti anni, il padre perduto. Della commedia viene proposto in questo volume, oltre alla traduzione e a un’ampia introduzione, un puntuale e aggiornato commento.
Menandro. Sicioni. Introduzione testo traduzione e commento a cura di PAOLA INGROSSO
Paola Ingrosso
2024-01-01
Abstract
Dei Sicioni si sono conservati 423 versi, tramandati dal papiro della Sorbonne (inv. 72 + 2272 + 2273), che, datato all’ultimo terzo del terzo secolo a.C., e dunque posteriore di soli settant’ anni alla morte di Menandro, costituisce a tutt’oggi il più antico manoscritto conservato del commediografo. Il protagonista è il soldato Stratofane, che, in contrasto con i tradizionali stereotipi negativi connessi alla maschera comica del miles, è un uomo generoso e profondamente innamorato di Filumena, da lui acquistata anni prima, quando la ragazza aveva solo quattro anni, al mercato degli schiavi, dove era stata messa in vendita dopo essere stata rapita dai pirati. Come in molte commedie menandree, anche in questo caso il motore dell’azione è costituito da un malinteso: le presunte origini sicionie del soldato spingono l’ateniese Filumena, che teme di essere costretta a un matrimonio illegittimo, a fuggire di casa e a rifugiarsi presso il santuario di Demetra ad Eleusi. Ma Stratofane, in realtà, è ateniese, come rivela il testamento della madre adottiva che il servo Pirria porta da Sicione insieme agli oggetti di riconoscimento, che permetteranno al soldato di ritrovare i suoi veri genitori e di sposare finalmente la donna amata, la quale, nel frattempo, grazie a un inaspettato colpo di fortuna, ritrova, dopo tanti anni, il padre perduto. Della commedia viene proposto in questo volume, oltre alla traduzione e a un’ampia introduzione, un puntuale e aggiornato commento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.