The use of perishable materials in building techniques is a constant element in pre-roman Apulia culture, as demonstrated by the recurrent use of these row materials over several centuries, despite the variety of the techniques. Here we focus on two specific cases of building remains found on the acropolis of Monte Sannace site in the ancient Peucetia region. Unusual favorable conditions partially preserved the walls, by allowing construction technique analysis based on the structural aspects that are hardly available during an archaeological excavation. Case 1 is relative to a large archaic building characterized by a technique known as Greek (acropolis, area G, sector 3), with mud-bricks wall and a base of limestone blocks. A portion of the wall has been found in such collapse position as to indicate its original structural location. Case 2 is relative to a hut destroyed by a fire during the 7th century B.C. (acropolis, area H). The remains of incannucciato as daub fragments of wattle structure allow us to examine deeply construction technique. The fragments show different aspects on two sides: a thin layer of purified clay on one side, and traces of wooden poles on the other side. The latter provide information about building materials such as size, typology and positioning of wooden posts.

L’utilizzo di materie prime deperibili è una costante nell’edilizia del mondo indigeno della Puglia preromana, poiché nel corso di molti secoli permane l’uso degli stessi materiali, nonostante varino le tecniche di costruzione degli edifici. Portiamo all’attenzione due specifici casi rinvenuti sull’acropoli del centro indigeno peucezio di Monte Sannace, in cui fortunate circostanze hanno permesso la parziale conservazione degli elevati, offrendo la possibilità di un’analisi delle tecniche costruttive basata su elementi di cui normalmente non si può beneficiare in seguito a scavo archeologico. Il primo caso è relativo ad un grande edificio arcaico costruito “alla greca” (acropoli, area G, settore 3). Una parte del suo elevato composto da mattoni di argilla cruda, posizionato su un’imponente struttura di basamento in pietre calcaree, è stata rinvenuta in posizione di crollo tale da poterne comprendere l’originaria posizione di posa. Il secondo caso riguarda una struttura di tipo capannicolo distrutta da un incendio nel VII secolo a.C. (acropoli, area H), i cui resti di “incannucciata” permettono un approfondimento dello studio della tecnica costruttiva adottata. I frammenti, presentano su una delle due facce un sottile strato di argilla depurata, sull'altro le tracce in negativo lasciate dal legno, che offrono informazioni sulle diverse dimensioni e tipologie di pali utilizzati e sul loro orientamento.

Tecniche costruttive di edifici in materiale deperibile dal centro iapigio di Monte Sannace

Paola Palmentola;Rossella Perrini
2023-01-01

Abstract

The use of perishable materials in building techniques is a constant element in pre-roman Apulia culture, as demonstrated by the recurrent use of these row materials over several centuries, despite the variety of the techniques. Here we focus on two specific cases of building remains found on the acropolis of Monte Sannace site in the ancient Peucetia region. Unusual favorable conditions partially preserved the walls, by allowing construction technique analysis based on the structural aspects that are hardly available during an archaeological excavation. Case 1 is relative to a large archaic building characterized by a technique known as Greek (acropolis, area G, sector 3), with mud-bricks wall and a base of limestone blocks. A portion of the wall has been found in such collapse position as to indicate its original structural location. Case 2 is relative to a hut destroyed by a fire during the 7th century B.C. (acropolis, area H). The remains of incannucciato as daub fragments of wattle structure allow us to examine deeply construction technique. The fragments show different aspects on two sides: a thin layer of purified clay on one side, and traces of wooden poles on the other side. The latter provide information about building materials such as size, typology and positioning of wooden posts.
2023
9788854914001
L’utilizzo di materie prime deperibili è una costante nell’edilizia del mondo indigeno della Puglia preromana, poiché nel corso di molti secoli permane l’uso degli stessi materiali, nonostante varino le tecniche di costruzione degli edifici. Portiamo all’attenzione due specifici casi rinvenuti sull’acropoli del centro indigeno peucezio di Monte Sannace, in cui fortunate circostanze hanno permesso la parziale conservazione degli elevati, offrendo la possibilità di un’analisi delle tecniche costruttive basata su elementi di cui normalmente non si può beneficiare in seguito a scavo archeologico. Il primo caso è relativo ad un grande edificio arcaico costruito “alla greca” (acropoli, area G, settore 3). Una parte del suo elevato composto da mattoni di argilla cruda, posizionato su un’imponente struttura di basamento in pietre calcaree, è stata rinvenuta in posizione di crollo tale da poterne comprendere l’originaria posizione di posa. Il secondo caso riguarda una struttura di tipo capannicolo distrutta da un incendio nel VII secolo a.C. (acropoli, area H), i cui resti di “incannucciata” permettono un approfondimento dello studio della tecnica costruttiva adottata. I frammenti, presentano su una delle due facce un sottile strato di argilla depurata, sull'altro le tracce in negativo lasciate dal legno, che offrono informazioni sulle diverse dimensioni e tipologie di pali utilizzati e sul loro orientamento.
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