Lo scritto esamina il rapporto fra disciplina bancaria e norme di diritto comune nella delineazione del regime di responsabilità degli amministratori di banche, rilevando le principali criticità legate alla sua attuale configurazione regolatoria e giurisprudenziale. Ciò perchè il quadro normativo che conforma i comportamenti dovuti dagli amministratori di banche è definito in maniera assorbente dalla disciplina di settore in tema di corporate governance. I modi in cui tale disciplina si è andata atteggiando, sovrapponendo prospettive regolatorie, sanzionatorie e societarie, hanno finito per disegnare una responsabilità degli amministratori di banche speciale rispetto a quella derivante dal diritto comune, sfociando in una configurazione giurisprudenziale di tale (opinabile) rigore da potersi ritenere in antitesi con le modifiche introdotte con la riforma societaria. Il problema tocca in particolare gli amministratori non esecutivi, che vedono consolidarsi la configurazione di una vera e propria responsabilità da posizione, che ha ormai (ri)assunto caratteri di responsabilità oggettiva: cancellata dal legislatore della riforma societaria, reintrodotta dalla normativa secondaria in materia di corporate governance, ratificata con decisione dalla giurisprudenza degli ultimi anni. Il consolidarsi di tale situazione ha negativi effetti sulla stessa qualità della governance bancaria, inducendo a una diffusa fuga dalla carica i potenziali amministratori di maggior nome e competenza.
Le responsabilità degli amministratori di banche
Antonucci Antonia;G. Gioia;M. Rossetti;
2024-01-01
Abstract
Lo scritto esamina il rapporto fra disciplina bancaria e norme di diritto comune nella delineazione del regime di responsabilità degli amministratori di banche, rilevando le principali criticità legate alla sua attuale configurazione regolatoria e giurisprudenziale. Ciò perchè il quadro normativo che conforma i comportamenti dovuti dagli amministratori di banche è definito in maniera assorbente dalla disciplina di settore in tema di corporate governance. I modi in cui tale disciplina si è andata atteggiando, sovrapponendo prospettive regolatorie, sanzionatorie e societarie, hanno finito per disegnare una responsabilità degli amministratori di banche speciale rispetto a quella derivante dal diritto comune, sfociando in una configurazione giurisprudenziale di tale (opinabile) rigore da potersi ritenere in antitesi con le modifiche introdotte con la riforma societaria. Il problema tocca in particolare gli amministratori non esecutivi, che vedono consolidarsi la configurazione di una vera e propria responsabilità da posizione, che ha ormai (ri)assunto caratteri di responsabilità oggettiva: cancellata dal legislatore della riforma societaria, reintrodotta dalla normativa secondaria in materia di corporate governance, ratificata con decisione dalla giurisprudenza degli ultimi anni. Il consolidarsi di tale situazione ha negativi effetti sulla stessa qualità della governance bancaria, inducendo a una diffusa fuga dalla carica i potenziali amministratori di maggior nome e competenza.File | Dimensione | Formato | |
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