Si osserva anzitutto che ai beni archeologici, in quanto beni culturali caratterizzati essenzialmente dalla loro antichità, sono riferibili i problemi inerenti alla loro specifica natura (di edifici di pregio artistico, di cose di interesse numismatico, di documenti notevoli, ecc.) nonché quelli relativi ai beni culturali in genere, fra i quali si prendono in particolare considerazione i più dibattuti, esprimibili con le antitesi "conservazione - utilizzazione", "proprietà pubblica - proprietà privata", "amministrazione statale - amministrazione locale". Si evidenzia poi l'influenza di alcune peculiarità dei beni archeologici sul loro regime giuridico: così dall'essere tali beni generalmente insuscettibili di utilizzazione conforme alla funzione pratica originaria deriva che ogni loro uso, diverso dalla pura fruizione culturale, postula una valutazione di compatibilità; mentre dall'essere generalmente "prodotti di scavo" deriva l'esigenza di una tutela preventiva, affinché il ritrovamento possa avvenire ed avvenire in tempi e modi propizi per la loro conservazione e fruibilità, e deriva il particolare regime proprietario. Si considerano i riflessi della tutela archeologica sulla proprietà privata e la disciplina delle aree di interesse archeologico, che pone problemi di coordinamento della tutela storico-artistica con quella paesaggistica e con quella urbanistico-territoriale. Si delineano le novità legislative in tema di organizzazione e attività nell'amministrazione dei beni archeologici, soffermandosi, infine, sulla disciplina dell'archeologia subacquea e sulla sua preannunciata riforma.
Aspetti e problemi della tutela archeologica
MASTRANGELO, Donatantonio
1999-01-01
Abstract
Si osserva anzitutto che ai beni archeologici, in quanto beni culturali caratterizzati essenzialmente dalla loro antichità, sono riferibili i problemi inerenti alla loro specifica natura (di edifici di pregio artistico, di cose di interesse numismatico, di documenti notevoli, ecc.) nonché quelli relativi ai beni culturali in genere, fra i quali si prendono in particolare considerazione i più dibattuti, esprimibili con le antitesi "conservazione - utilizzazione", "proprietà pubblica - proprietà privata", "amministrazione statale - amministrazione locale". Si evidenzia poi l'influenza di alcune peculiarità dei beni archeologici sul loro regime giuridico: così dall'essere tali beni generalmente insuscettibili di utilizzazione conforme alla funzione pratica originaria deriva che ogni loro uso, diverso dalla pura fruizione culturale, postula una valutazione di compatibilità; mentre dall'essere generalmente "prodotti di scavo" deriva l'esigenza di una tutela preventiva, affinché il ritrovamento possa avvenire ed avvenire in tempi e modi propizi per la loro conservazione e fruibilità, e deriva il particolare regime proprietario. Si considerano i riflessi della tutela archeologica sulla proprietà privata e la disciplina delle aree di interesse archeologico, che pone problemi di coordinamento della tutela storico-artistica con quella paesaggistica e con quella urbanistico-territoriale. Si delineano le novità legislative in tema di organizzazione e attività nell'amministrazione dei beni archeologici, soffermandosi, infine, sulla disciplina dell'archeologia subacquea e sulla sua preannunciata riforma.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.