Le piante erbacee sono in genere piante di altezza limitata, con fusto tenero e flessibile e possono essere annuali, biennali o poliennali quando la parte sotterranea è persistente e sviluppa ogni anno germogli (piante vivaci o perennanti). Da un punto di vista ornamentale, possono essere suddivise in base all’elemento di maggiore pregio estetico che può essere rappresentato dal fogliame o dai fiori. In questa rassegna sono escluse le specie, quasi sempre graminacee, utilizzate per la realizzazione di tappeti erbosi, la cui trattazione di fatto merita un’attenzione particolare. Le piante erbacee che affidano il loro effetto ornamentale ai fiori, sicuramente più numerose e spesso protagoniste dei giardini, possono essere suddivise, come già richiamato, in annuali e poliennali. Le prime presentano in genere un periodo di fioritura più prolungato e un notevole valore estetico. Il maggiore problema al loro impiego è dato dagli elevati costi di manutenzione che impone il loro uso, poiché la presenza all’interno degli spazi a verde presuppone un’attenta attività di vivaismo per preparare piante di idonee dimensioni da essere poste a dimora. In questa direzione si muove da tempo il vivaismo ornamentale che mette a disposizione, in quantità programmate anche dal punto di vista temporale, giovani piante commercializzate in genere all’antesi del primo fiore. Le piante perennanti, pur se evitano l’impianto annuale richiedendo minori oneri di manutenzione per la loro coltivazione, appaiono in genere caratterizzate da un periodo di fioritura piuttosto breve, cui segue una lunga fase in cui la pianta spesso non presenta caratteri estetici di pregio. D’altro canto, anche per queste piante occorre intervenire con operazioni di manutenzione rivolte all’eliminazione delle parti appassite e delle malerbe. In ogni caso nell’ambito del capitolo l’attenzione sarà dedicata alla fase iniziale del ciclo di tutte le specie erbacee e quindi alla fase vivaistica. Da ricordare come, soprattutto negli ultimi anni, anche in Italia, sulla spinta di quanto accaduto in Inghilterra e soprattutto in USA, si stia diffondendo l’impiego dei cosiddetti wildflowers, e cioè piante spontanee, non sempre autoctone, utilizzate per formare delle biocenosi che richiamano composizioni naturali e che richiedono minori interventi di manutenzione.

19.1 BEDDING PLANTS

Giuseppe Cristiano;Barbara De Lucia
2022-01-01

Abstract

Le piante erbacee sono in genere piante di altezza limitata, con fusto tenero e flessibile e possono essere annuali, biennali o poliennali quando la parte sotterranea è persistente e sviluppa ogni anno germogli (piante vivaci o perennanti). Da un punto di vista ornamentale, possono essere suddivise in base all’elemento di maggiore pregio estetico che può essere rappresentato dal fogliame o dai fiori. In questa rassegna sono escluse le specie, quasi sempre graminacee, utilizzate per la realizzazione di tappeti erbosi, la cui trattazione di fatto merita un’attenzione particolare. Le piante erbacee che affidano il loro effetto ornamentale ai fiori, sicuramente più numerose e spesso protagoniste dei giardini, possono essere suddivise, come già richiamato, in annuali e poliennali. Le prime presentano in genere un periodo di fioritura più prolungato e un notevole valore estetico. Il maggiore problema al loro impiego è dato dagli elevati costi di manutenzione che impone il loro uso, poiché la presenza all’interno degli spazi a verde presuppone un’attenta attività di vivaismo per preparare piante di idonee dimensioni da essere poste a dimora. In questa direzione si muove da tempo il vivaismo ornamentale che mette a disposizione, in quantità programmate anche dal punto di vista temporale, giovani piante commercializzate in genere all’antesi del primo fiore. Le piante perennanti, pur se evitano l’impianto annuale richiedendo minori oneri di manutenzione per la loro coltivazione, appaiono in genere caratterizzate da un periodo di fioritura piuttosto breve, cui segue una lunga fase in cui la pianta spesso non presenta caratteri estetici di pregio. D’altro canto, anche per queste piante occorre intervenire con operazioni di manutenzione rivolte all’eliminazione delle parti appassite e delle malerbe. In ogni caso nell’ambito del capitolo l’attenzione sarà dedicata alla fase iniziale del ciclo di tutte le specie erbacee e quindi alla fase vivaistica. Da ricordare come, soprattutto negli ultimi anni, anche in Italia, sulla spinta di quanto accaduto in Inghilterra e soprattutto in USA, si stia diffondendo l’impiego dei cosiddetti wildflowers, e cioè piante spontanee, non sempre autoctone, utilizzate per formare delle biocenosi che richiamano composizioni naturali e che richiedono minori interventi di manutenzione.
2022
8850655177
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