Il saggio si propone di lumeggiare i caratteri della ricezione italiana della filogamia erasmiana, che si manifestò, tra l’altro, nell’interesse rivolto ai Colloquia matrimoniali e soprattutto all’Uxor μεμψίγαμος sive coniugium che conobbe, nel giro di pochi anni, diverse traduzioni, tra cui quella realizzata da Ortensio Lando sotto lo pseudonimo di Andronico Collodio, di cui viene offerta qui la prima edizione critica. Viene indagato, in particolare, il ruolo giocato dalla riflessione umanistica sui grandi temi che Erasmo contribuì a rilanciare – la polemica contro gli aspetti deteriori della vita del clero, la rivalutazione della vita activa, l’importanza sociale dell’istituto matrimoniale, il ruolo della donna nell’organizzazione della vita familiare – con lo scopo di dimostrare che, se è plausibile ritenere che fra la diffusione in Italia dei fermenti della Riforma, che aveva messo in discussione la sacramentalità del matrimonio, e l’interesse di taluni circoli eterodossi per gli scritti erasmiani più agevolmente riconducibili alla prospettiva luterana vi fosse un rapporto di interdipendenza, le radici umanistiche del dibattito de optimo vitae genere, che, nel corso del Cinquecento, si intreccia sempre più strettamente con la quaestio an uxor sit ducenda, danno vita a un contesto culturale particolarmente aperto alle suggestioni della posizione filogamica dell’umanista olandese.

Amore coniugale e amor divino: la filogamia di Erasmo nell’Italia del Cinquecento

Elisa Tinelli
2022-01-01

Abstract

Il saggio si propone di lumeggiare i caratteri della ricezione italiana della filogamia erasmiana, che si manifestò, tra l’altro, nell’interesse rivolto ai Colloquia matrimoniali e soprattutto all’Uxor μεμψίγαμος sive coniugium che conobbe, nel giro di pochi anni, diverse traduzioni, tra cui quella realizzata da Ortensio Lando sotto lo pseudonimo di Andronico Collodio, di cui viene offerta qui la prima edizione critica. Viene indagato, in particolare, il ruolo giocato dalla riflessione umanistica sui grandi temi che Erasmo contribuì a rilanciare – la polemica contro gli aspetti deteriori della vita del clero, la rivalutazione della vita activa, l’importanza sociale dell’istituto matrimoniale, il ruolo della donna nell’organizzazione della vita familiare – con lo scopo di dimostrare che, se è plausibile ritenere che fra la diffusione in Italia dei fermenti della Riforma, che aveva messo in discussione la sacramentalità del matrimonio, e l’interesse di taluni circoli eterodossi per gli scritti erasmiani più agevolmente riconducibili alla prospettiva luterana vi fosse un rapporto di interdipendenza, le radici umanistiche del dibattito de optimo vitae genere, che, nel corso del Cinquecento, si intreccia sempre più strettamente con la quaestio an uxor sit ducenda, danno vita a un contesto culturale particolarmente aperto alle suggestioni della posizione filogamica dell’umanista olandese.
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