This extensive volume edited by Giona Tuccini reconstructs the various aspects of Pier Paolo Pasolini’s work, focusing on four axes of relationship with ancient and modern culture: the presence of the literary, artistic and anthropological tradition; Pasolini’s reworkings of the Classics; translations by and from Pasolini hitherto not yet fully investigated by critics; and the writer’s constitution as a model of later Italian literature and an icon of the world of the imaginary. Committed to the irrepressible impulse of an experimental imagination, his art is explored as a restless and tenacious gaze on the vast landscape of Western society. Always on the line of textual analysis and in the wake of a multifaceted interpretative exercise, the essays collected here, like chapters of a multi-voiced monograph, investigate the frontiers of humanity hibernated in the Logos, interpreting the elegies of chaos as the master code of the intellectual conception of this indelible 20th-century author, who made reality his vital reason for light.

Questo ricco volume a cura di Giona Tuccini ricostruisce i diversi aspetti dell’opera di Pier Paolo Pasolini, con particolare attenzione a quattro linee di rapporto con la cultura antica e moderna: la presenza della tradizione letteraria, artistica e antropologica; le rielaborazioni pasoliniane dei classici; le traduzioni di e da Pasolini ancora poco indagate dalla critica; la costituzione dello scrittore quale modello della letteratura italiana successiva e icona dell’immaginario. Immolata all’impulso incoercibile di una fantasia sperimentale, la sua arte viene esplorata come sguardo irrequieto e tenace sul vasto paesaggio della società occidentale. Sempre sul filo dell’analisi testuale e sulla scia di un multiforme esercizio di lettura, i saggi qui raccolti, quasi capitoli di una monografia a più voci, si interrogano sulle frontiere dell’umanità ibernata nel Logos, interpretando le elegie del caos come il grande codice della concezione intellettuale di questo autore incancellabile del Novecento, che ha fatto della realtà la sua vitale ragione di luce.

Elegie del caos. Civiltà classica e cultura moderna nell’opera di Pasolini

Tuccini, G.
2024-01-01

Abstract

This extensive volume edited by Giona Tuccini reconstructs the various aspects of Pier Paolo Pasolini’s work, focusing on four axes of relationship with ancient and modern culture: the presence of the literary, artistic and anthropological tradition; Pasolini’s reworkings of the Classics; translations by and from Pasolini hitherto not yet fully investigated by critics; and the writer’s constitution as a model of later Italian literature and an icon of the world of the imaginary. Committed to the irrepressible impulse of an experimental imagination, his art is explored as a restless and tenacious gaze on the vast landscape of Western society. Always on the line of textual analysis and in the wake of a multifaceted interpretative exercise, the essays collected here, like chapters of a multi-voiced monograph, investigate the frontiers of humanity hibernated in the Logos, interpreting the elegies of chaos as the master code of the intellectual conception of this indelible 20th-century author, who made reality his vital reason for light.
2024
978-88-290-2410-0
Questo ricco volume a cura di Giona Tuccini ricostruisce i diversi aspetti dell’opera di Pier Paolo Pasolini, con particolare attenzione a quattro linee di rapporto con la cultura antica e moderna: la presenza della tradizione letteraria, artistica e antropologica; le rielaborazioni pasoliniane dei classici; le traduzioni di e da Pasolini ancora poco indagate dalla critica; la costituzione dello scrittore quale modello della letteratura italiana successiva e icona dell’immaginario. Immolata all’impulso incoercibile di una fantasia sperimentale, la sua arte viene esplorata come sguardo irrequieto e tenace sul vasto paesaggio della società occidentale. Sempre sul filo dell’analisi testuale e sulla scia di un multiforme esercizio di lettura, i saggi qui raccolti, quasi capitoli di una monografia a più voci, si interrogano sulle frontiere dell’umanità ibernata nel Logos, interpretando le elegie del caos come il grande codice della concezione intellettuale di questo autore incancellabile del Novecento, che ha fatto della realtà la sua vitale ragione di luce.
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