Ade, re dell’Erebo, si innamorò di Kore, nata da Demetra e Zeus, e la rapì. La dea madre cercò sua figlia ovunque e, quando Helios le rivelò l’accaduto, si rifiutò di far crescere le messi, impedendo all'umanità di nutrirsi e di offrire primizie. Zeus convinse Ade a rimandare indietro Kore, ma poiché costei aveva mangiato dei chicchi di melagrana, frutto infernale, fu stabilito che trascorresse solo una parte dell’anno con Demetra, che tornò a vigilare sulle attività agricole e insegnò a Trittolemo, figlio del re di Eleusi, le tecniche di semina e aratura. In Puglia, santuari delle due dee sorgono nella città e nel territorio di Taranto come in centri non greci, dove si sovrappongono a culti di preesistenti divinità. Demetra ha per attributi la spiga, il papavero, il maialino, la fiaccola misterica; sua figlia è una fanciulla rapita oppure una regina in trono nel palazzo di Ade. Con altre divinità come Artemide e Dioniso le dee sono associate nei riti che celebrano l'incessante ciclo biologico, simboleggiato da vegetali dai molteplici chicchi: cereali, melograni, capsule di papavero, grappoli d'uva e corimbi di edera. Nei santuari e nelle tombe, rappresentazioni di questi frutti, iscrizioni e terrecotte (busti, figure con fiaccola e maialino, trottole, bambole e sonagli) documentano riti di propiziazione della fertilità, della maturazione sessuale di individui di ambo i sessi e della transizione sociale, nonché del passaggio per eccellenza, quello tra vita terrena e aldilà.

Demetra: il grano, l’abbondanza - Demeter: the grain,the abundance / 第二单元:得墨忒耳:谷物与 丰饶

Giuseppina Gadaleta
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Abstract

Ade, re dell’Erebo, si innamorò di Kore, nata da Demetra e Zeus, e la rapì. La dea madre cercò sua figlia ovunque e, quando Helios le rivelò l’accaduto, si rifiutò di far crescere le messi, impedendo all'umanità di nutrirsi e di offrire primizie. Zeus convinse Ade a rimandare indietro Kore, ma poiché costei aveva mangiato dei chicchi di melagrana, frutto infernale, fu stabilito che trascorresse solo una parte dell’anno con Demetra, che tornò a vigilare sulle attività agricole e insegnò a Trittolemo, figlio del re di Eleusi, le tecniche di semina e aratura. In Puglia, santuari delle due dee sorgono nella città e nel territorio di Taranto come in centri non greci, dove si sovrappongono a culti di preesistenti divinità. Demetra ha per attributi la spiga, il papavero, il maialino, la fiaccola misterica; sua figlia è una fanciulla rapita oppure una regina in trono nel palazzo di Ade. Con altre divinità come Artemide e Dioniso le dee sono associate nei riti che celebrano l'incessante ciclo biologico, simboleggiato da vegetali dai molteplici chicchi: cereali, melograni, capsule di papavero, grappoli d'uva e corimbi di edera. Nei santuari e nelle tombe, rappresentazioni di questi frutti, iscrizioni e terrecotte (busti, figure con fiaccola e maialino, trottole, bambole e sonagli) documentano riti di propiziazione della fertilità, della maturazione sessuale di individui di ambo i sessi e della transizione sociale, nonché del passaggio per eccellenza, quello tra vita terrena e aldilà.
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