Central and Eastern Europe went through an experience of “constitutional rationalization” in the early 20th century. In this historic period constitutional documents are written to move from liberalism (with its specific continental meaning) towards democracy. They contain innovative lists of rights, as well as a series of institutes that define the form of parliamentary rule in detail. The strictness of the written document shapes the relationship between the various powers of the state. An examination of these experiences reveals a distinction between the notion of rationalized constitutionalism that emerges from this stage and the more specific concept of rationalized parliamentarism. Constitutional rationalization was initially not intended to promote governmental stability. However, as time has passed, it has become a significant goal. It has become evident that the preservation of social pluralism necessitates the safeguarding of political participation of both political and social minorities, as well as the safeguarding of governability.

Il momento costituente che si esprime nell’Europa centro orientale nei primi due decenni del Novecento è ricordato come di tipo razionalizzante ovvero un’attività di scrittura delle Costituzioni nel corso della quale i diversi costituenti, contribuendo a traghettare il costituzionalismo dell’epoca da una dimensione liberale (da considerarsi tuttavia nella sua particolare declinazione continentale) ad una accezione democratica della convivenza politica, elaborano documenti costituzionali in cui figurano innovativi elenchi di diritti e si tenta di dare definizione ad alcuni istituti determinanti della forma di governo parlamentare (affermatisi altrove per prassi e convenzioni) in modo dettagliato e specifico, utilizzando il rigore del documento scritto, al fine di comporre in modo sicuro il rapporto fra i poteri dello Stato. Analizzando quelle esperienze emerge come il concetto di costituzionalismo razionalizzato che si rintraccia in quella fase necessita di essere distinto dalla più specifica nozione di “parlamentarismo razionalizzato” del quale in effetti il primo è la genesi. L’attenzione nei confronti della stabilità governativa non sembra essere stato il primario obiettivo della razionalizzazione costituzionale al suo esordio e tuttavia essa ne diviene uno dei prodotti in quanto si rende evidente come i tentativi di integrazione razionalizzata nella forma di governo statale del pluralismo sociale che emerge in quegli anni richiedano non solo la tutela della partecipazione politica delle minoranze politiche e sociali (realizzata attraverso la valorizzazione del parlamentarismo e la previsione costituzionalizzata di diversi momenti referendari) ma anche la garanzia della governabilità in termini maggioritari e soprattutto esigono che questi due valori (rappresentatività e governabilità) vengano perseguiti bilanciandoli continuamente.

LE COSTITUZIONI RAZIONALIZZATE DEGLI ANNI VENTI IN EUROPA CENTRO ORIENTALE: LABORATORI COSTITUZIONALI PER LE DEMOCRAZIE DEL SECONDO DOPOGUERRA

Fabiano
2023-01-01

Abstract

Central and Eastern Europe went through an experience of “constitutional rationalization” in the early 20th century. In this historic period constitutional documents are written to move from liberalism (with its specific continental meaning) towards democracy. They contain innovative lists of rights, as well as a series of institutes that define the form of parliamentary rule in detail. The strictness of the written document shapes the relationship between the various powers of the state. An examination of these experiences reveals a distinction between the notion of rationalized constitutionalism that emerges from this stage and the more specific concept of rationalized parliamentarism. Constitutional rationalization was initially not intended to promote governmental stability. However, as time has passed, it has become a significant goal. It has become evident that the preservation of social pluralism necessitates the safeguarding of political participation of both political and social minorities, as well as the safeguarding of governability.
2023
Il momento costituente che si esprime nell’Europa centro orientale nei primi due decenni del Novecento è ricordato come di tipo razionalizzante ovvero un’attività di scrittura delle Costituzioni nel corso della quale i diversi costituenti, contribuendo a traghettare il costituzionalismo dell’epoca da una dimensione liberale (da considerarsi tuttavia nella sua particolare declinazione continentale) ad una accezione democratica della convivenza politica, elaborano documenti costituzionali in cui figurano innovativi elenchi di diritti e si tenta di dare definizione ad alcuni istituti determinanti della forma di governo parlamentare (affermatisi altrove per prassi e convenzioni) in modo dettagliato e specifico, utilizzando il rigore del documento scritto, al fine di comporre in modo sicuro il rapporto fra i poteri dello Stato. Analizzando quelle esperienze emerge come il concetto di costituzionalismo razionalizzato che si rintraccia in quella fase necessita di essere distinto dalla più specifica nozione di “parlamentarismo razionalizzato” del quale in effetti il primo è la genesi. L’attenzione nei confronti della stabilità governativa non sembra essere stato il primario obiettivo della razionalizzazione costituzionale al suo esordio e tuttavia essa ne diviene uno dei prodotti in quanto si rende evidente come i tentativi di integrazione razionalizzata nella forma di governo statale del pluralismo sociale che emerge in quegli anni richiedano non solo la tutela della partecipazione politica delle minoranze politiche e sociali (realizzata attraverso la valorizzazione del parlamentarismo e la previsione costituzionalizzata di diversi momenti referendari) ma anche la garanzia della governabilità in termini maggioritari e soprattutto esigono che questi due valori (rappresentatività e governabilità) vengano perseguiti bilanciandoli continuamente.
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