Il delinearsi, già verso la fine degli anni Settanta,dell'era dell'informatica, delle tecnologie multimediali e della 'globalizzazione' coincise con la crisi della pur feconda rilettura 'operaista' del pensiero di Marx, inaugurata nel decennio precedente da Panzieri, Tronti e Negri. Questa crisi, malgrado tutto, non restituì piena legittimità allo storico politicismo stato-centrico del movimento operaio 'ufficiale', ma aprì una lunga fase di incertezza, alla quale solo alcune suggestioni oltre-marxiste e anti-economicistiche, provenienti dal dopo-strutturalismo francese (da Baudrillard e Foucault in particolare), sembrarono offrire qualche possibilità di sblocco, per quanto a suo tempo scarsamente recepita. Soltanto oggi, forse, con la crisi definitiva della centralità politica del lavoro materiale e dell'indipendenza delle istituzioni statali dall'ordine economico planetario, diventa possibile pensare a fondo l'essere in comune e la libertà degli uomini ponendosi al di là (o al di qua) del mito della produzione e dei percorsi astrattamente sociali dell'emancipazione, riprendendo il discorso anti-economico e oltre-marxista che allora sembrò delinearsi.
TRANSIZIONI SENZA META. OLTREMARXISMO E ANTIECONOMIA
MARZOCCA, Ottavio
1998-01-01
Abstract
Il delinearsi, già verso la fine degli anni Settanta,dell'era dell'informatica, delle tecnologie multimediali e della 'globalizzazione' coincise con la crisi della pur feconda rilettura 'operaista' del pensiero di Marx, inaugurata nel decennio precedente da Panzieri, Tronti e Negri. Questa crisi, malgrado tutto, non restituì piena legittimità allo storico politicismo stato-centrico del movimento operaio 'ufficiale', ma aprì una lunga fase di incertezza, alla quale solo alcune suggestioni oltre-marxiste e anti-economicistiche, provenienti dal dopo-strutturalismo francese (da Baudrillard e Foucault in particolare), sembrarono offrire qualche possibilità di sblocco, per quanto a suo tempo scarsamente recepita. Soltanto oggi, forse, con la crisi definitiva della centralità politica del lavoro materiale e dell'indipendenza delle istituzioni statali dall'ordine economico planetario, diventa possibile pensare a fondo l'essere in comune e la libertà degli uomini ponendosi al di là (o al di qua) del mito della produzione e dei percorsi astrattamente sociali dell'emancipazione, riprendendo il discorso anti-economico e oltre-marxista che allora sembrò delinearsi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.