Riprendendo e sviluppando, anche in considerazione dell’attuale situazione storico-sociale e dei più recenti sviluppi dalle scienze dei segni e del linguaggio, le tematiche oggetto dei volumi precedenti, tra cui Mondo di guerra, XVI, n.s., 9, 2005; Umano troppo disumano, XVIII, n.s., 11, 2007; La trappola mortale dell’identità, XX, n.s., 13, 2009; Incontri di parole, XXI, n.s., 14, 2010-2011; Linguaggi del monoteismo e pace preventiva, XXII, n.s., 15, 2012; Semioetica e comunicazione globale, XXIV, n.s., 17, 2014; Fedi, credenze, fanatismo, XXVI, n.s., 19, 2016; Pace, pacificazione, pacifismo e i loro linguaggi, XXVII, n.s., 20, 2017; Identità e alterità, XXIX, n.s., 22, 2018; Diritti umani e diritti altrui, XXX, n.s., 23, 2019-20, questo volume della serie annuale Athanor. Semiotica, Filosofia, Arte, Letteratura si propone di considerare insieme il contributo, a livello scientifico e sul piano della realtà storico-sociale, proveniente dai “maestri di segni” e “costruttori di pace”. Queste due “qualificazioni” in molti casi coincidono: possiamo citare sotto questo riguardo i nomi di Victoria Welby, Roman Jakobson, Michail Bachtin, Charles Sanders Peirce, Charles Morris, Thomas Sebeok, Adam Schaff, Emmanuel Levinas, Roland Barthes, Julia Kristeva, Giuseppe Semerari, Umberto Eco… Tale coincidenza è dovuta al fatto che chi si occupa di segni e di linguaggi si rende facilmente conto che perché ci sia un segno ce ne vuole un altro che interpretandolo ne dica il significato, sicché esso sempre vive e funziona nel rapporto di alterità.
Maestri di segni e costruttori di pace
Susan Petrilli
2021-01-01
Abstract
Riprendendo e sviluppando, anche in considerazione dell’attuale situazione storico-sociale e dei più recenti sviluppi dalle scienze dei segni e del linguaggio, le tematiche oggetto dei volumi precedenti, tra cui Mondo di guerra, XVI, n.s., 9, 2005; Umano troppo disumano, XVIII, n.s., 11, 2007; La trappola mortale dell’identità, XX, n.s., 13, 2009; Incontri di parole, XXI, n.s., 14, 2010-2011; Linguaggi del monoteismo e pace preventiva, XXII, n.s., 15, 2012; Semioetica e comunicazione globale, XXIV, n.s., 17, 2014; Fedi, credenze, fanatismo, XXVI, n.s., 19, 2016; Pace, pacificazione, pacifismo e i loro linguaggi, XXVII, n.s., 20, 2017; Identità e alterità, XXIX, n.s., 22, 2018; Diritti umani e diritti altrui, XXX, n.s., 23, 2019-20, questo volume della serie annuale Athanor. Semiotica, Filosofia, Arte, Letteratura si propone di considerare insieme il contributo, a livello scientifico e sul piano della realtà storico-sociale, proveniente dai “maestri di segni” e “costruttori di pace”. Queste due “qualificazioni” in molti casi coincidono: possiamo citare sotto questo riguardo i nomi di Victoria Welby, Roman Jakobson, Michail Bachtin, Charles Sanders Peirce, Charles Morris, Thomas Sebeok, Adam Schaff, Emmanuel Levinas, Roland Barthes, Julia Kristeva, Giuseppe Semerari, Umberto Eco… Tale coincidenza è dovuta al fatto che chi si occupa di segni e di linguaggi si rende facilmente conto che perché ci sia un segno ce ne vuole un altro che interpretandolo ne dica il significato, sicché esso sempre vive e funziona nel rapporto di alterità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.