Il tema al centro del paper è la genesi dei processi che hanno condotto il mondo alla più grave crisi economica avvenuta dopo la seconda guerra mondiale; la tesi che intendiamo sostenere è che gli eventi avvenuti tra il 1968 ed il 1973 abbiano rappresentato una decisiva frattura storica che, se non tenuta nel debito conto, non ci permette di comprendere quanto avvenuto nei decenni successivi. Nel 1994 uno storico inglese ed uno scienziato sociale italiano pubblicarono due corposi volumi, presto diventati dei classici della storia politica, della teoria del capitalismo e delle relazioni internazionali, nei quali il Novecento nel suo complesso diacronico era oggetto di analisi. Si tratta di Eric Hobsbawm con il suo Il secolo breve e di Giovanni Arrighi con il suo Il lungo XX secolo. Le tesi sostenute dai due studiosi sono molto differenti, a partire dalla periodizzazione riscontrabile già nei titoli. E tuttavia entrambi individuano negli anni 1968-73 il verificarsi di un’importante frattura storica, dandone interpretazioni diverse ma non incompatibili tra loro. Analizzando analogie e differenze tra queste due tesi, il saggio individua sulla scia delle opere dei due autori la frattura storica che chiude i conti con il benessere e stabilità del secondo dopoguerra e crea le condizioni per la globalizzazione neoliberale.

1968-73: le origini del nostro tempo nell’opera di Hobsbawm e Arrighi

Alfredo Ferrara
2019-01-01

Abstract

Il tema al centro del paper è la genesi dei processi che hanno condotto il mondo alla più grave crisi economica avvenuta dopo la seconda guerra mondiale; la tesi che intendiamo sostenere è che gli eventi avvenuti tra il 1968 ed il 1973 abbiano rappresentato una decisiva frattura storica che, se non tenuta nel debito conto, non ci permette di comprendere quanto avvenuto nei decenni successivi. Nel 1994 uno storico inglese ed uno scienziato sociale italiano pubblicarono due corposi volumi, presto diventati dei classici della storia politica, della teoria del capitalismo e delle relazioni internazionali, nei quali il Novecento nel suo complesso diacronico era oggetto di analisi. Si tratta di Eric Hobsbawm con il suo Il secolo breve e di Giovanni Arrighi con il suo Il lungo XX secolo. Le tesi sostenute dai due studiosi sono molto differenti, a partire dalla periodizzazione riscontrabile già nei titoli. E tuttavia entrambi individuano negli anni 1968-73 il verificarsi di un’importante frattura storica, dandone interpretazioni diverse ma non incompatibili tra loro. Analizzando analogie e differenze tra queste due tesi, il saggio individua sulla scia delle opere dei due autori la frattura storica che chiude i conti con il benessere e stabilità del secondo dopoguerra e crea le condizioni per la globalizzazione neoliberale.
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