Giacomo Varingez nacque a Zara, in Dalmazia, attorno all’anno 1400 e visse a Bitetto, nel convento di San Francesco, poi a Bari, a Cassano delle Murge, a Conversano e ancora a Bitetto, dove morì nel 1496 ca. Fra Giacomo fu beatificato nel 1700 e il complesso conventuale di Bitetto è un luogo sacro che presenta tutti gli aspetti peculiari della realtà santuariale: ha ospitato il Beato per diversi decenni della sua vita; custodisce il suo corpo ”intatto”, oggetto di grande devozione nei secoli, a partire dalla scoperta nel 1505; conserva la fama dei miracoli compiuti da Giacomo, la raccolta di ex voto e la tradizione del pellegrinaggio, ancora vivo. Dopo la catalogazione del patrimonio del Santuario, promossa dalla Provincia di San Michele Arcangelo dei Frati Minori di Puglia e Molise, ha preso forma l’idea del libro. Il volume è introdotto dal contributo di Lino Fazio, studioso del territorio di Bitetto e del Beato, che analizza la figura di fra Giacomo, il culto e la devozione per il luogo in cui ha vissuto e operato. La parte centrale accoglie il contributo storico-artistico di Nicola Albergo, un giovane storico dell’arte che ricostruisce nella prima parte le vicende storiche, architettoniche e artistiche della chiesa e del convento; nella seconda parte realizza puntuali schede dei manufatti, posti in relazione con i contesti culturali più ampi. Infine, Anna Maria Tripputi, antropologa e docente di Storia delle Tradizioni popolari, analizza il Museo della Devozione e del lavoro, gli oggetti, gli attrezzi di lavoro, gli ex voto, ponendo attenzione alla cultura materiale, alla produzione e alla devozione rivolta al Beato Giacomo.
Il Santuario del Beato Giacomo di Bitetto. Culto, storia, arte e tradizione
Bianco Rosanna;Campione Ada;Otranto Giorgio;Tripputi Anna Maria
2023-01-01
Abstract
Giacomo Varingez nacque a Zara, in Dalmazia, attorno all’anno 1400 e visse a Bitetto, nel convento di San Francesco, poi a Bari, a Cassano delle Murge, a Conversano e ancora a Bitetto, dove morì nel 1496 ca. Fra Giacomo fu beatificato nel 1700 e il complesso conventuale di Bitetto è un luogo sacro che presenta tutti gli aspetti peculiari della realtà santuariale: ha ospitato il Beato per diversi decenni della sua vita; custodisce il suo corpo ”intatto”, oggetto di grande devozione nei secoli, a partire dalla scoperta nel 1505; conserva la fama dei miracoli compiuti da Giacomo, la raccolta di ex voto e la tradizione del pellegrinaggio, ancora vivo. Dopo la catalogazione del patrimonio del Santuario, promossa dalla Provincia di San Michele Arcangelo dei Frati Minori di Puglia e Molise, ha preso forma l’idea del libro. Il volume è introdotto dal contributo di Lino Fazio, studioso del territorio di Bitetto e del Beato, che analizza la figura di fra Giacomo, il culto e la devozione per il luogo in cui ha vissuto e operato. La parte centrale accoglie il contributo storico-artistico di Nicola Albergo, un giovane storico dell’arte che ricostruisce nella prima parte le vicende storiche, architettoniche e artistiche della chiesa e del convento; nella seconda parte realizza puntuali schede dei manufatti, posti in relazione con i contesti culturali più ampi. Infine, Anna Maria Tripputi, antropologa e docente di Storia delle Tradizioni popolari, analizza il Museo della Devozione e del lavoro, gli oggetti, gli attrezzi di lavoro, gli ex voto, ponendo attenzione alla cultura materiale, alla produzione e alla devozione rivolta al Beato Giacomo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.