Il poema "Las Cortesíadas" di Juan Cortés Ossorio va collocato nell'ambito del fervore epico che caratterizzò la Penisola Iberica tra il XVI e il XVII secolo. È un'opera inedita e quasi sconosciuta alla critica, per la quale disponiamo solo di vaghe citazioni da parte degli studiosi, che esprimono giudizi severi, ma che merita di essere rivalutata per lo stile palesemente gongorino. Se l'opera del gesuita non aspira ad entrare nel canone classico della letteratura spagnola, sicuramente risulta estremamente interessante, tanto per le acrobazie formali quanto e soprattutto per i modelli seguiti: Virgilio, Tasso, e soprattutto Góngora. "Las Cortesíadas" costituiscono un poema estremamente originale nel panorama del ciclo cortesiano: la storia della conquista del Messico viene riscritta, a differenza di altri poemi del ciclo cortesiano, puntando sul suo carattere evangelizzatore, avvalendosi dell'estetica gongorina e della poetica tassiana.
Juan Cortés Ossorio, "Las Cortesíadas"
Ester Cicchetti
2015-01-01
Abstract
Il poema "Las Cortesíadas" di Juan Cortés Ossorio va collocato nell'ambito del fervore epico che caratterizzò la Penisola Iberica tra il XVI e il XVII secolo. È un'opera inedita e quasi sconosciuta alla critica, per la quale disponiamo solo di vaghe citazioni da parte degli studiosi, che esprimono giudizi severi, ma che merita di essere rivalutata per lo stile palesemente gongorino. Se l'opera del gesuita non aspira ad entrare nel canone classico della letteratura spagnola, sicuramente risulta estremamente interessante, tanto per le acrobazie formali quanto e soprattutto per i modelli seguiti: Virgilio, Tasso, e soprattutto Góngora. "Las Cortesíadas" costituiscono un poema estremamente originale nel panorama del ciclo cortesiano: la storia della conquista del Messico viene riscritta, a differenza di altri poemi del ciclo cortesiano, puntando sul suo carattere evangelizzatore, avvalendosi dell'estetica gongorina e della poetica tassiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.