Nel 1992 e a discendere dalle intuizioni di Walter Benjamin, Alessandra Mottola Molfino osservava che i musei non esisterebbero senza i collezionisti e che essi sono spesso da intendersi come il gesto finale del collezionista, forse la sua azione più estrema. Un simile assunto è di sicuro condivisibile, anche in ragione della possibilità di estenderlo alle più diverse cronologie e latitudini. Nella dimensione larga del contesto italiano, ad esempio, esso infatti può dirsi funzionale tanto all’area meridionale dell’Ottocento, con Napoli a pesare come vero e proprio ipernodo in ragione dei suoi fasti borbonici e dei suoi traffici antiquari, quanto al caso della Puglia post-unitaria. Quest’ultima qui interessa in particolare per il tramite dell’antico Museo Provinciale di Bari e per il ruolo determinante giocato al suo interno da Antonio Jatta, presidente della Commissione provinciale di Archeologia e Storia Patria di Bari – da cui il museo dipendeva – ed erede di una famiglia pugliese di collezionisti proiettata in una dimensione chiaramente sovralocale.

Italia – Puglia – Bari 1912. Il (perduto) Museo Provinciale di Antonio Jatta

ANDREA LEONARDI
2023-01-01

Abstract

Nel 1992 e a discendere dalle intuizioni di Walter Benjamin, Alessandra Mottola Molfino osservava che i musei non esisterebbero senza i collezionisti e che essi sono spesso da intendersi come il gesto finale del collezionista, forse la sua azione più estrema. Un simile assunto è di sicuro condivisibile, anche in ragione della possibilità di estenderlo alle più diverse cronologie e latitudini. Nella dimensione larga del contesto italiano, ad esempio, esso infatti può dirsi funzionale tanto all’area meridionale dell’Ottocento, con Napoli a pesare come vero e proprio ipernodo in ragione dei suoi fasti borbonici e dei suoi traffici antiquari, quanto al caso della Puglia post-unitaria. Quest’ultima qui interessa in particolare per il tramite dell’antico Museo Provinciale di Bari e per il ruolo determinante giocato al suo interno da Antonio Jatta, presidente della Commissione provinciale di Archeologia e Storia Patria di Bari – da cui il museo dipendeva – ed erede di una famiglia pugliese di collezionisti proiettata in una dimensione chiaramente sovralocale.
2023
978-88-6373-920-6
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