The essay analyzes the regulatory and economic incentive measures aimed at facilitating the job placement of disadvantaged and disabled people to propose their use not only as a lever for reducing labor costs or for partial or total deactivation of the quota reserve, but as a tool for valorizing “diversity” with a focus to inclusive integration. Methodology: The analysis of the incentive tools was conducted through the filter of art.14 of Legislative Decree n. 276/2003 which experiments with a mechanism for the inclusion of disadvantaged and disabled people through individual plans implementing the framework agreements, in a workfare logic, where on the one hand connections between public and private operators are encouraged and on the other the method of social and territorial concertation. From this rule, three profiles were recovered as research directions: 1) the multifactorial nature of the disadvantaged condition; 2) the conventional instrument; 3) the role of social cooperatives, social enterprises (and more generally of the Third Sector) in guaranteeing employment opportunities for disadvantaged people and disabled people. Findings: The analysis conducted, through the magnifying glass of art. 14 Legislative Decree n. 276/2003, demonstrates that the preparation of increasingly targeted interventions, also with a strengthening of the conventional instrument and the role of the private social sector, presents itself as an essential and preparatory point with respect to the possibilities and methods of employment inclusion of the most vulnerable categories of subjects in the labor market that take into account the multifactorial nature of their disadvantaged situation. Research limitations/implications: The analysis of regional job placement measures was conducted on a sample basis in the Lombardy Region; on the other hand, an indepth comparison of regional regulations would allow us to verify the presence of territorial gaps in terms of job placement of disabled and disadvantaged individuals and to identify the best practices to be adopted. Originality: The research conducted offers an interpretation of employment policies in line with recent legislative initiatives aimed at enhancing the role of the civil economy in the processes of work integration of disabled and disadvantaged individuals.

Il saggio analizza le misure di incentivazione normative ed economiche finalizzate ad agevolare l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate e disabili al fine di proporre un utilizzo delle stesse non solo come leva di riduzione del costo del lavoro o di parziale o totale disattivazione della quota di riserva, ma come strumento di valorizzazione delle “diversità” in un’ottica di integrazione inclusiva. Metodologia: L’analisi degli strumenti di incentivazione è stata condotta attraverso il filtro dell’art.14 d.lgs. n. 276/2003 che sperimenta un meccanismo d’inclusione delle persone svantaggiate e disabili tramite piani individuali attuativi delle convenzioni quadro, in una logica di workfare, nella quale vengano favoriti da un lato le connessioni tra gli operatori pubblici e privati e dall’altro il metodo di concertazione sociale e territoriale. Da tale norma sono stati recuperati, quali direttrici di ricerca, tre profili: 1) la multifattorialità della condizione di svantaggio; 2) lo strumento convenzionale; 3) il ruolo delle cooperative sociali, delle imprese sociali (e più genericamente del Terzo settore) nel garantire opportunità occupazionali per i soggetti svantaggiati e per i disabili Risultati: L’analisi condotta, attraverso la lente di ingrandimento dell’art. 14 d.lgs. n. 276/2003, dimostra che la predisposizione di interventi sempre più mirati, anche con un potenziamento dello strumento convenzionale e del ruolo del privato sociale, si presenta come snodo essenziale e propedeutico rispetto alle possibilità emodalità dell’inserimento lavorativo delle categorie di soggetti più vulnerabili nel mercato del lavoro che tengano conto della multifattorialità della loro situazione di svantaggio. Limiti e implicazioni: L’analisi sulle misure regionali di inserimento lavorativo è stata condotta, a campione, sulla Regione Lombardia; di contro un’approfondita comparazione delle normative regionali consentirebbe di verificare la presenza di divari territoriali in materia di inserimento lavorativo dei soggetti disabili e svantaggiati e di individuare le best practices da mutuare. Originalità: La ricerca condotta offre una lettura delle politiche per l’occupazione in linea con le recenti iniziative legislative volte a valorizzare il ruolo dell’economia civile nei processi di integrazione lavorativa dei soggetti disabili e svantaggiati.

Il sostegno all’inclusione dei soggetti svantaggiati tramite convenzione

carmela garofalo
2023-01-01

Abstract

The essay analyzes the regulatory and economic incentive measures aimed at facilitating the job placement of disadvantaged and disabled people to propose their use not only as a lever for reducing labor costs or for partial or total deactivation of the quota reserve, but as a tool for valorizing “diversity” with a focus to inclusive integration. Methodology: The analysis of the incentive tools was conducted through the filter of art.14 of Legislative Decree n. 276/2003 which experiments with a mechanism for the inclusion of disadvantaged and disabled people through individual plans implementing the framework agreements, in a workfare logic, where on the one hand connections between public and private operators are encouraged and on the other the method of social and territorial concertation. From this rule, three profiles were recovered as research directions: 1) the multifactorial nature of the disadvantaged condition; 2) the conventional instrument; 3) the role of social cooperatives, social enterprises (and more generally of the Third Sector) in guaranteeing employment opportunities for disadvantaged people and disabled people. Findings: The analysis conducted, through the magnifying glass of art. 14 Legislative Decree n. 276/2003, demonstrates that the preparation of increasingly targeted interventions, also with a strengthening of the conventional instrument and the role of the private social sector, presents itself as an essential and preparatory point with respect to the possibilities and methods of employment inclusion of the most vulnerable categories of subjects in the labor market that take into account the multifactorial nature of their disadvantaged situation. Research limitations/implications: The analysis of regional job placement measures was conducted on a sample basis in the Lombardy Region; on the other hand, an indepth comparison of regional regulations would allow us to verify the presence of territorial gaps in terms of job placement of disabled and disadvantaged individuals and to identify the best practices to be adopted. Originality: The research conducted offers an interpretation of employment policies in line with recent legislative initiatives aimed at enhancing the role of the civil economy in the processes of work integration of disabled and disadvantaged individuals.
2023
Il saggio analizza le misure di incentivazione normative ed economiche finalizzate ad agevolare l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate e disabili al fine di proporre un utilizzo delle stesse non solo come leva di riduzione del costo del lavoro o di parziale o totale disattivazione della quota di riserva, ma come strumento di valorizzazione delle “diversità” in un’ottica di integrazione inclusiva. Metodologia: L’analisi degli strumenti di incentivazione è stata condotta attraverso il filtro dell’art.14 d.lgs. n. 276/2003 che sperimenta un meccanismo d’inclusione delle persone svantaggiate e disabili tramite piani individuali attuativi delle convenzioni quadro, in una logica di workfare, nella quale vengano favoriti da un lato le connessioni tra gli operatori pubblici e privati e dall’altro il metodo di concertazione sociale e territoriale. Da tale norma sono stati recuperati, quali direttrici di ricerca, tre profili: 1) la multifattorialità della condizione di svantaggio; 2) lo strumento convenzionale; 3) il ruolo delle cooperative sociali, delle imprese sociali (e più genericamente del Terzo settore) nel garantire opportunità occupazionali per i soggetti svantaggiati e per i disabili Risultati: L’analisi condotta, attraverso la lente di ingrandimento dell’art. 14 d.lgs. n. 276/2003, dimostra che la predisposizione di interventi sempre più mirati, anche con un potenziamento dello strumento convenzionale e del ruolo del privato sociale, si presenta come snodo essenziale e propedeutico rispetto alle possibilità emodalità dell’inserimento lavorativo delle categorie di soggetti più vulnerabili nel mercato del lavoro che tengano conto della multifattorialità della loro situazione di svantaggio. Limiti e implicazioni: L’analisi sulle misure regionali di inserimento lavorativo è stata condotta, a campione, sulla Regione Lombardia; di contro un’approfondita comparazione delle normative regionali consentirebbe di verificare la presenza di divari territoriali in materia di inserimento lavorativo dei soggetti disabili e svantaggiati e di individuare le best practices da mutuare. Originalità: La ricerca condotta offre una lettura delle politiche per l’occupazione in linea con le recenti iniziative legislative volte a valorizzare il ruolo dell’economia civile nei processi di integrazione lavorativa dei soggetti disabili e svantaggiati.
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