In his seminal work, “Labour and the Law”, Otto Khan-Freund stated that “on the labour side, power is collective power”, on the grounds that the employment relationship is always a power relationship, based on the inherent inequality of bargaining power between the two parties. Such socio-economic imbalance has proven, through the years, to affect not only the traditional employment relationships, but also, if not more, new forms of work, whether non-standard or even self-employed, pushing for a rediscover of the ‘personal’ scope of work as the essence (and the reason) of the contractual imbalance. Once again, Khan-Freund’s words have proven prophetic as, on the one hand, the collective autonomy (from organization to action to bargaining) is the only authentically incisive form of workers’ power, and, on the other hand, “the main object of labour law has always been, and we venture to say will always be, to be a countervailing force to counteract the inequality of bargaining power which is inherent” in the labour relations. As platform work does not seem to be exempt from this relation of command between platforms and those working for/on them, it appears fundamental to assess whether and how the existing and forthcoming legislation seeks to support such counter-collective power. To this purpose, the chapter analyses to what extent the Proposal for a Directive of the European Parliament and of the Council on improving working conditions in platform work, launched at the end of 2021, provides for platform workers’ collective rights, and its possible implementation in Italy.

Nella sua opera fondamentale, "Labour and the Law", Otto Khan-Freund affermava che "dal lato del lavoro, il potere è potere collettivo", sostenendo che il rapporto di lavoro è sempre un rapporto di potere, basato sull'intrinseca disuguaglianza del potere contrattuale tra le due parti. Tale squilibrio socio-economico ha dimostrato, nel corso degli anni, di influenzare non solo i rapporti di lavoro tradizionali, ma anche, se non di più, le nuove forme di lavoro, sia quelle non standard che quelle autonome, spingendo a riscoprire l'ambito "personale" del lavoro come l'essenza (e la ragione) dello squilibrio contrattuale. Ancora una volta, le parole di Khan-Freund si sono rivelate profetiche, in quanto, da un lato, l'autonomia collettiva (dall'organizzazione, all'azione e alla contrattazione) è l'unica forma autenticamente incisiva di potere dei lavoratori e, dall'altro, perché, per dirla sempre con l'illustre studioso, "l'oggetto principale del diritto del lavoro è sempre stato, e ci azzardiamo a dire sarà sempre, quello di essere una forza di contrasto per contrastare la disuguaglianza del potere contrattuale che è insita" nei rapporti di lavoro. Poiché il lavoro sulle piattaforme non sembra essere esente da questa relazione di comando tra le piattaforme e coloro che vi lavorano, appare fondamentale valutare se e come la legislazione esistente e quella che verrà cerca di sostenere tale contropotere collettivo. A tal fine, il capitolo analizza in che misura la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sul miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro su piattaforma, lanciata alla fine del 2021, attribuisca diritti collettivi e quali ricadute possa avere la sua implementazione nel quadro regolativo italiano.

On the digital labour side, is power still collective power? Notes on the proposal for a Directive on improving working conditions in platform work and its impact on the Italian legal system.

Giuseppe Antonio Recchia
2023-01-01

Abstract

In his seminal work, “Labour and the Law”, Otto Khan-Freund stated that “on the labour side, power is collective power”, on the grounds that the employment relationship is always a power relationship, based on the inherent inequality of bargaining power between the two parties. Such socio-economic imbalance has proven, through the years, to affect not only the traditional employment relationships, but also, if not more, new forms of work, whether non-standard or even self-employed, pushing for a rediscover of the ‘personal’ scope of work as the essence (and the reason) of the contractual imbalance. Once again, Khan-Freund’s words have proven prophetic as, on the one hand, the collective autonomy (from organization to action to bargaining) is the only authentically incisive form of workers’ power, and, on the other hand, “the main object of labour law has always been, and we venture to say will always be, to be a countervailing force to counteract the inequality of bargaining power which is inherent” in the labour relations. As platform work does not seem to be exempt from this relation of command between platforms and those working for/on them, it appears fundamental to assess whether and how the existing and forthcoming legislation seeks to support such counter-collective power. To this purpose, the chapter analyses to what extent the Proposal for a Directive of the European Parliament and of the Council on improving working conditions in platform work, launched at the end of 2021, provides for platform workers’ collective rights, and its possible implementation in Italy.
2023
9788893772983
Nella sua opera fondamentale, "Labour and the Law", Otto Khan-Freund affermava che "dal lato del lavoro, il potere è potere collettivo", sostenendo che il rapporto di lavoro è sempre un rapporto di potere, basato sull'intrinseca disuguaglianza del potere contrattuale tra le due parti. Tale squilibrio socio-economico ha dimostrato, nel corso degli anni, di influenzare non solo i rapporti di lavoro tradizionali, ma anche, se non di più, le nuove forme di lavoro, sia quelle non standard che quelle autonome, spingendo a riscoprire l'ambito "personale" del lavoro come l'essenza (e la ragione) dello squilibrio contrattuale. Ancora una volta, le parole di Khan-Freund si sono rivelate profetiche, in quanto, da un lato, l'autonomia collettiva (dall'organizzazione, all'azione e alla contrattazione) è l'unica forma autenticamente incisiva di potere dei lavoratori e, dall'altro, perché, per dirla sempre con l'illustre studioso, "l'oggetto principale del diritto del lavoro è sempre stato, e ci azzardiamo a dire sarà sempre, quello di essere una forza di contrasto per contrastare la disuguaglianza del potere contrattuale che è insita" nei rapporti di lavoro. Poiché il lavoro sulle piattaforme non sembra essere esente da questa relazione di comando tra le piattaforme e coloro che vi lavorano, appare fondamentale valutare se e come la legislazione esistente e quella che verrà cerca di sostenere tale contropotere collettivo. A tal fine, il capitolo analizza in che misura la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sul miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro su piattaforma, lanciata alla fine del 2021, attribuisca diritti collettivi e quali ricadute possa avere la sua implementazione nel quadro regolativo italiano.
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Descrizione: RECCHIA Platform Work SUP 2023
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/454663
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