The interest in hydrogeology by Cosimo De Giorgi (1842-1922), an Apulian intellectual, physician and scientist with an erudite training, offers some relevant insights on the emergence and consolidation of this peculiar discipline in the social, economic and cultural context of the Mezzogiorno, between the nineteenth and the twentieth century. His activity, strongly focused on understanding groundwater circulation in the province of Terra d’Otranto, was always related to the sphere of powers and social-productive conflicts generated by different hypotheses and forms of water use. In a cultural climate suspended between idealism and positivism, De Giorgi’s research was characterized by practical and productivist approaches and aimed at annexing geological and hydrographic local features within well-defined territorial identity representations. While remaining firmly confined to a local dimension, his scientific career as a hydrogeologist offered a mediation between the local and the national, unfolding from the first surveys for the Geological Map of Italy, carried out at the end of the 1870s, to the appointment within the Royal Commission for Irrigation, commissioned in 1910 by the Luzzatti government.

L’interesse per l’idrogeologia di Cosimo De Giorgi (1842-1922), intellettuale, medico e scienziato pugliese di formazione erudita, offre alcuni rilevanti spunti sull’emergere e il consolidarsi di questa peculiare disciplina nel contesto sociale, economico e culturale del Mezzogiorno tra Otto e Novecento. La sua attività, fortemente incentrata sulla comprensione della circolazione idrica sotterranea in Terra d’Otranto, si pose in relazione con la sfera dei poteri e dei conflitti sociali e produttivi generati dalle diverse ipotesi e forme di utilizzo dell’acqua. In un clima culturale sospeso tra idealismo e positivismo, la ricerca di De Giorgi si caratterizzò non solo per approcci applicativi e produttivistici ma anche per il tentativo di annettere le peculiarità geologiche e idrografiche della provincia nell’ambito di ben precise rappresentazioni dell’identità territoriale. Pur rimanendo saldamente circoscritto a una dimensione locale, il suo percorso scientifico nel settore dell’idrogeologia si pose come un peculiare lavoro di mediazione tra locale e nazionale, snodandosi dalle ricognizioni per la compilazione della Carta geologica d’Italia, compiute alla fine degli anni Settanta, alla nomina in seno alla Commissione reale per le irrigazioni, voluta nel 1910 dal governo Luzzatti.

«La famosa questione delle acque». Cosimo De Giorgi, l’idrogeologia e il problema dell’irrigazione in Puglia (1867-1922)

Antonio Bonatesta
2023-01-01

Abstract

The interest in hydrogeology by Cosimo De Giorgi (1842-1922), an Apulian intellectual, physician and scientist with an erudite training, offers some relevant insights on the emergence and consolidation of this peculiar discipline in the social, economic and cultural context of the Mezzogiorno, between the nineteenth and the twentieth century. His activity, strongly focused on understanding groundwater circulation in the province of Terra d’Otranto, was always related to the sphere of powers and social-productive conflicts generated by different hypotheses and forms of water use. In a cultural climate suspended between idealism and positivism, De Giorgi’s research was characterized by practical and productivist approaches and aimed at annexing geological and hydrographic local features within well-defined territorial identity representations. While remaining firmly confined to a local dimension, his scientific career as a hydrogeologist offered a mediation between the local and the national, unfolding from the first surveys for the Geological Map of Italy, carried out at the end of the 1870s, to the appointment within the Royal Commission for Irrigation, commissioned in 1910 by the Luzzatti government.
2023
L’interesse per l’idrogeologia di Cosimo De Giorgi (1842-1922), intellettuale, medico e scienziato pugliese di formazione erudita, offre alcuni rilevanti spunti sull’emergere e il consolidarsi di questa peculiare disciplina nel contesto sociale, economico e culturale del Mezzogiorno tra Otto e Novecento. La sua attività, fortemente incentrata sulla comprensione della circolazione idrica sotterranea in Terra d’Otranto, si pose in relazione con la sfera dei poteri e dei conflitti sociali e produttivi generati dalle diverse ipotesi e forme di utilizzo dell’acqua. In un clima culturale sospeso tra idealismo e positivismo, la ricerca di De Giorgi si caratterizzò non solo per approcci applicativi e produttivistici ma anche per il tentativo di annettere le peculiarità geologiche e idrografiche della provincia nell’ambito di ben precise rappresentazioni dell’identità territoriale. Pur rimanendo saldamente circoscritto a una dimensione locale, il suo percorso scientifico nel settore dell’idrogeologia si pose come un peculiare lavoro di mediazione tra locale e nazionale, snodandosi dalle ricognizioni per la compilazione della Carta geologica d’Italia, compiute alla fine degli anni Settanta, alla nomina in seno alla Commissione reale per le irrigazioni, voluta nel 1910 dal governo Luzzatti.
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