Nel 1924 Anatolij Lunacˇarskij, uno tra i più influenti politici e intellettuali bolscevichi, che al tempo era Commissario del Popolo all’Istruzione dell’Urss, scrisse la postfazione per un’edizione ridotta del Don Chisciotte, pubblicata presso «Krasnaja nov’», la casa editrice fondata nel gennaio del 1922 come parte autonoma delle Edizioni russe di Stato e due anni dopo diventata il principale riferimento per la letteratura di partito e politica in formato economico. Questo testo di Lunacarskij, che presentiamo qui per la prima volta in traduzione italiana, riflette il compimento di una lunga riflessione sull’eroe di Cervantes, che l’autore condusse sin dalla vigilia della Rivoluzione, maturando negli anni un’interpretazione molto singolare, a sfondo politico, di un’opera letteraria che aveva fino ad allora goduto di grande rilievo nel contesto russo e primo-sovietico.
Anatolij Lunacarskij, interprete e sognatore del Don Chisciotte
MARCO CARATOZZOLO
2023-01-01
Abstract
Nel 1924 Anatolij Lunacˇarskij, uno tra i più influenti politici e intellettuali bolscevichi, che al tempo era Commissario del Popolo all’Istruzione dell’Urss, scrisse la postfazione per un’edizione ridotta del Don Chisciotte, pubblicata presso «Krasnaja nov’», la casa editrice fondata nel gennaio del 1922 come parte autonoma delle Edizioni russe di Stato e due anni dopo diventata il principale riferimento per la letteratura di partito e politica in formato economico. Questo testo di Lunacarskij, che presentiamo qui per la prima volta in traduzione italiana, riflette il compimento di una lunga riflessione sull’eroe di Cervantes, che l’autore condusse sin dalla vigilia della Rivoluzione, maturando negli anni un’interpretazione molto singolare, a sfondo politico, di un’opera letteraria che aveva fino ad allora goduto di grande rilievo nel contesto russo e primo-sovietico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.