La comfort zone della Corte suprema del Regno Unito nel giudizio di reference sul secondo referendum indipendentista scozzese

Despite the outcome of the 2014 referendum, there remained a high level of support for independence and the Scottish Government still considers it appropriate to hold a further referendum on Scottish independence. In 2022, the Scottish Parliament therefore introduced the Scottish Independence Referendum Bill 2022 for an independence referendum to be held without the consent of the UK Government. In respect of that Bill, the Lord Advocate made a reference to the Supreme Court, under para 34 of Schedule 6 to the Scotland Act 1998, that unanimously held that the Scottish Parliament did not have the power to legislate for a Scottish independence referendum. This article considers the legal significance of the Supreme Court’s recent decision and situates the Court’s reasoning within its broader constitutional context.

Nonostante l’esito del referendum del 2014, alto è rimasto il sostegno all’indipendenza scozzese e il governo regionale ritiene tuttora opportuno indire un ulteriore referendum sull’indipendenza dell'area. Nel 2022 il Parlamento scozzese, difatti, ha introdotto lo Scottish Independence Referendum Bill 2022 per indire una consultazione popolare sull'indipendenza senza il consenso del governo britannico. Rispetto a tale disegno di legge, il Lord Advocate, ai sensi del paragrafo 34 dell'Allegato 6 dello Scotland Act 1998, ha adito la Corte suprema che ha ritenuto all'unanimità che il Parlamento scozzese non abbia il potere di legiferare in materia di referendum indipendentista. Il contributo approfondisce il significato giuridico della recente decisione della Corte Suprema e inserisce il pronunciamento della Corte in un contesto costituzionale più ampio.