L'articolo approfondisce la disciplina degli strumenti giuridici atti a favorire la collaborazione pubblico-pubblico e pubblico-privato nella governance dei beni culturali inquadrando, preliminarmente il concetto di valorizzazione e di gestione dei beni culturali soprattutto come regolato dal Codice dei Beni culturali. Si evidenzia come in tale Codice sembra rinvenirsi una sorta di «codificazione del principio consensuale» in quanto vi sono disposizioni che fanno riferimento, in maniera sia astratta sia più puntuale, ad accordi programmatici tra i vari soggetti interessati. Lo scopo di questo lavoro è, esaminare gli strumenti pattizi e le altre forme di collaborazione-cooperazione strutturale e funzionale, espressione dell’autonomia organizzatoria delle pubbliche amministrazioni dimostrando come essi siano il modo più adatto per dare attuazione concreta alla valorizzazione dei beni culturali. Coordinando tra loro le diverse parti pubbliche coinvolte e anche gli eventuali privati interessati attraverso le forme della governance partecipativa (tra cui anche la programmazione negoziata e le Partnership pubblico-privato previste nel codice dei contratti pubblici), infatti, possono risolversi le problematiche relative alla mancanza di fondi e all’assenza di adeguate competenze tecniche da parte delle P.A, dando risposta alle istanze di democratizzazione delle istituzioni politiche ed economiche, fornendo, allo stesso tempo, una notevole opportunità di sviluppo economico di un territorio.

La valorizzazione/gestione del patrimonio culturale in funzione dello sviluppo economico: l'esperienza degli strumenti collaborativi

Cavaliere S
2020-01-01

Abstract

L'articolo approfondisce la disciplina degli strumenti giuridici atti a favorire la collaborazione pubblico-pubblico e pubblico-privato nella governance dei beni culturali inquadrando, preliminarmente il concetto di valorizzazione e di gestione dei beni culturali soprattutto come regolato dal Codice dei Beni culturali. Si evidenzia come in tale Codice sembra rinvenirsi una sorta di «codificazione del principio consensuale» in quanto vi sono disposizioni che fanno riferimento, in maniera sia astratta sia più puntuale, ad accordi programmatici tra i vari soggetti interessati. Lo scopo di questo lavoro è, esaminare gli strumenti pattizi e le altre forme di collaborazione-cooperazione strutturale e funzionale, espressione dell’autonomia organizzatoria delle pubbliche amministrazioni dimostrando come essi siano il modo più adatto per dare attuazione concreta alla valorizzazione dei beni culturali. Coordinando tra loro le diverse parti pubbliche coinvolte e anche gli eventuali privati interessati attraverso le forme della governance partecipativa (tra cui anche la programmazione negoziata e le Partnership pubblico-privato previste nel codice dei contratti pubblici), infatti, possono risolversi le problematiche relative alla mancanza di fondi e all’assenza di adeguate competenze tecniche da parte delle P.A, dando risposta alle istanze di democratizzazione delle istituzioni politiche ed economiche, fornendo, allo stesso tempo, una notevole opportunità di sviluppo economico di un territorio.
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