L’educazione alla pace, strettamente collegata all’educazione ai diritti umani e alla legalità, ha conosciuto lo scorso secolo dei grandi interpreti in pedagogisti italiani come Aldo Capitini, Danilo Dolci, Don Lorenzo Milani e Maria Montessori, che, sia pure partendo da presupposti differenti, hanno contribuito alla fondazione di una teoria pedagogica per la pace. Come rileggere oggi queste teorie pedagogiche in un contesto come quello attuale, nel quale vi è una profonda connessione tra guerra, sfruttamento di persone e di risorse, dunque, tra questioni geopolitiche, storiche, economiche e culturali? Il contributo, sviluppando all'interno di una cornice epistemologica che ha i suoi ancoraggi teorici nel pensiero e nell'opera dei pedagogisti su menzionati, cerca di attualizzare queste teorie del passato per delineare alcune traiettorie educative che recuperano nella dimensione empatica e in una serie di valori, come la benevolentia, l’aequitas, l’honestas, ma soprattutto la pietas, i fondamenti di una società più solidale, più umana, incline alla tolleranza, al dialogo, all’accoglienza e alla nonviolenza.
Progettare il futuro costruendo la pace: «benevolentia», «aequitas», «honestas», «pietas»
A. Schiedi
2023-01-01
Abstract
L’educazione alla pace, strettamente collegata all’educazione ai diritti umani e alla legalità, ha conosciuto lo scorso secolo dei grandi interpreti in pedagogisti italiani come Aldo Capitini, Danilo Dolci, Don Lorenzo Milani e Maria Montessori, che, sia pure partendo da presupposti differenti, hanno contribuito alla fondazione di una teoria pedagogica per la pace. Come rileggere oggi queste teorie pedagogiche in un contesto come quello attuale, nel quale vi è una profonda connessione tra guerra, sfruttamento di persone e di risorse, dunque, tra questioni geopolitiche, storiche, economiche e culturali? Il contributo, sviluppando all'interno di una cornice epistemologica che ha i suoi ancoraggi teorici nel pensiero e nell'opera dei pedagogisti su menzionati, cerca di attualizzare queste teorie del passato per delineare alcune traiettorie educative che recuperano nella dimensione empatica e in una serie di valori, come la benevolentia, l’aequitas, l’honestas, ma soprattutto la pietas, i fondamenti di una società più solidale, più umana, incline alla tolleranza, al dialogo, all’accoglienza e alla nonviolenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.