In an era marked by the myth of the body and a renewed scientific interest on this subject, it is still worth exploring it in its multiple meanings to make those dimensions that still remain in the shadows insightful. For this purpose, this contribution, starting from an an-thropological-educational approach, intends to focus attention on the foundational dimension that the body assumes in the phenomenolog-ical perspective outlined by Edith Stein. Adhering to a Thomistic vision, she conceives the human body as Durchseelter, namely a body per-meated by the soul, an ontological principle from which it is possible to grasp the person in the relationship with the self, with the other and with its diversity. The character of originality with which the stein-ian body defines the being-in-the-world of the subject opens up a privileged observation point to pedagogical research for the purpose of understanding subjective and intersubjective identity.

In un’epoca segnata dal mito del corpo e da un rinnovato interesse scientifico nei suoi confronti, vale ancora la pena esplorarlo nelle sue plurime significazioni per rendere perspicue quelle dimensioni che tutt’oggi permangono nell’ombra. A tal fine, il presente contributo, partendo da una impostazione antropologico-educativa, vuole soffer-mare l’attenzione sulla dimensione fondativa che il corpo assume nella prospettiva fenomenologica delineata da Edith Stein. Aderendo a una visione tomistica, ella concepisce il corpo umano come Durchseelter, ossia un corpo compenetrato dall’anima, principio ontologico a par-tire dal quale è possibile cogliere la persona nel rapporto con il sé, con l’altro e con la sua diversità. Il carattere di originarietà con cui il corpo steiniano definisce l’essere-nel-mondo del soggetto schiude alla ri-cerca pedagogica un punto di osservazione privilegiato ai fini della comprensione della identità soggettiva e intersoggettiva.

Il corpo come Durchseelter in Edith Stein e il problema della formazione dell'identità

A. Schiedi
2022-01-01

Abstract

In an era marked by the myth of the body and a renewed scientific interest on this subject, it is still worth exploring it in its multiple meanings to make those dimensions that still remain in the shadows insightful. For this purpose, this contribution, starting from an an-thropological-educational approach, intends to focus attention on the foundational dimension that the body assumes in the phenomenolog-ical perspective outlined by Edith Stein. Adhering to a Thomistic vision, she conceives the human body as Durchseelter, namely a body per-meated by the soul, an ontological principle from which it is possible to grasp the person in the relationship with the self, with the other and with its diversity. The character of originality with which the stein-ian body defines the being-in-the-world of the subject opens up a privileged observation point to pedagogical research for the purpose of understanding subjective and intersubjective identity.
2022
In un’epoca segnata dal mito del corpo e da un rinnovato interesse scientifico nei suoi confronti, vale ancora la pena esplorarlo nelle sue plurime significazioni per rendere perspicue quelle dimensioni che tutt’oggi permangono nell’ombra. A tal fine, il presente contributo, partendo da una impostazione antropologico-educativa, vuole soffer-mare l’attenzione sulla dimensione fondativa che il corpo assume nella prospettiva fenomenologica delineata da Edith Stein. Aderendo a una visione tomistica, ella concepisce il corpo umano come Durchseelter, ossia un corpo compenetrato dall’anima, principio ontologico a par-tire dal quale è possibile cogliere la persona nel rapporto con il sé, con l’altro e con la sua diversità. Il carattere di originarietà con cui il corpo steiniano definisce l’essere-nel-mondo del soggetto schiude alla ri-cerca pedagogica un punto di osservazione privilegiato ai fini della comprensione della identità soggettiva e intersoggettiva.
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