Questo numero speciale dei Quaderni del Dipartimento raccoglie le riflessioni scaturite nel corso della giornata di studi dal titolo “Gestione dell’accoglienza ed effetti di retroazione delle migrazioni”, svoltasi il 14 novembre 2022 presso l’Aula Magna del Dipartimento Jonico in “Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture”, e rientrante tra le attività realizzate nell’ambito del Progetto MEDIATION, finanziato nell’ambito del Bando competitivo di Ateneo Horizon Europe Seeds (Principal Investigator: Prof.ssa Adriana Schiedi). Coerentemente all’impianto del progetto, il presente contributo adotta un approccio multistakeholder e interdisciplinare al tema trattato, stimolando il confronto tra la riflessione giuridica ed economica, insieme agli addetti ai lavori(sia istituzionali – rappresentanti delle amministrazioni pubbliche – che del mondo non profit e dell’informazione). Il tema delle migrazioni, legato ai diversi aspetti giuridici, economici, sociali ed antropologici, è oggetto di particolare attenzione nell’ambito delle attività di ricerca dipartimentali, anche grazie alla presenza del Corso di Laurea in Scienze giuridiche per l’immigrazione, i diritti umani e l’interculturalità che ha valorizzato ed indirizzato l’attività scientifica verso la costruzione di modelli culturali, giuridici ed economici che vanno oltre l’accoglienza, ma ambiscono a realizzare strumenti di valorizzazione del patrimonio culturale rappresentato dall’intersezione tra culture diverse, per mezzo del riconoscimento delle soggettività deisingoli. Il presente lavoro offre al lettore una prima riflessione di carattere interculturale, partendo dall’analisi del terreno giuridico attualmente a disposizione dei privati e delle pubbliche amministrazioni, per indagare quali soluzioni possono ipotizzarsi e quali sono già state sperimentate, al fine di costruire nuove società che passino dalla trasformazione delle culture. L’impianto normativo ancora in divenire messo in atto dall’Unione europea, volto ad introdurre nuovi obblighi in capo alle imprese multinazionali, con riferimento agli interessi dei singoli e delle collettività e al rispetto dei diritti, potrebbe auspicabilmente produrre l’effetto di mitigare il fenomeno migratorio, limitandolo a scelte volontarie e non indotte da condizioni di vita inadeguate. D’altro canto, una attenta politica pubblica interna che valorizzi, anche per il tramite dei partenariati pubblico-privati, il know how anche informale degli stranieri residenti nei territori europei, migliorandone (ove necessario) le conoscenze al fine di una utile acquisizione di nuove competenze, favorisce gli effetti di retroazione delle migrazioni, che producono impatti significativi sulle società di provenienza 4 influenzandone i processi di sviluppo, i cambiamenti culturali, l’acquisizione delle competenze e, in ultima analisi, rappresentando degli elementi di mitigazione dei fenomeni migratori. La crisi economica europea degli ultimi anni ha avuto un impatto marcato sui flussi migratori, rallentando gli ingressi per motivi economici e spingendo a una crescita delle migrazioni di ritorno e delle migrazioni verso Paesi terzi. Dopo aver analizzato i due distinti fenomeni - migrazioni di ritorno e seconde migrazioni - verranno analizzate, in chiave comparata, le diverse politiche pubbliche che incidono in modo significativo sui rientri costruttivi, fino all’analisi dei partenariati multilivello. A livello interno, poi, è evidente come il fenomeno migratorio abbia trasformato radicalmente la fisionomia delle società occidentali rendendo prioritario per i governi misurarsi con nuovi strumenti di gestione del pluralismo culturale/religioso che necessariamente contraddistingue i contesti di accoglienza. La sfida appare epocale: i tradizionali sistemi normativi – strutturati come potenzialmente autosufficienti e dotati di precisi confini territoriali – oggi sono chiamati a confrontarsi/interagire con realtà culturali diversificate connesse a complessi (quanto ‘lontani’) ordinamentireligiosi. Si passa, quindi, ad analizzare le connessioni tra reti migratorie e attività imprenditoriale, indagando ilruolo delle imprese “a titolarità immigrata” in Italia. Tra le realtà virtuose presenti sul territorio italiano, l’imprenditoria femminile migrante rappresenta senza dubbio un esempio di come una cornice normativa adeguata e lungimirante, favorisca la crescita di autonomia, competenze e professionalità che possono, nondimeno, fungere da traino per lo sviluppo del lavoro femminile tout court. Occorre, d’altro canto, mettere in luce anche gli aspetti patologici legati alla sicurezza sui luoghi di lavoro che vede i migranti maggiormente esposti: sono necessarie politiche di integrazione efficaci che permettano agli immigrati di acquisire la conoscenza della lingua italiana, delle normative e delle procedure di sicurezza sul lavoro, nonché un accesso adeguato alle cure mediche. Il lavoro termina con la descrizione di esperienze virtuose che, partendo dall’integrazione lavorativa, hanno con lungimiranza guardato alla persona oltre il lavoratore, conducendo ad importanti risultati in termini di sviluppo di imprenditorialità migrante ed effetti positivi sulle migrazioni diritorno.
Gestione dell'accoglienza ed effetti di retroazione delle migrazioni
Laura Costantino
2023-01-01
Abstract
Questo numero speciale dei Quaderni del Dipartimento raccoglie le riflessioni scaturite nel corso della giornata di studi dal titolo “Gestione dell’accoglienza ed effetti di retroazione delle migrazioni”, svoltasi il 14 novembre 2022 presso l’Aula Magna del Dipartimento Jonico in “Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture”, e rientrante tra le attività realizzate nell’ambito del Progetto MEDIATION, finanziato nell’ambito del Bando competitivo di Ateneo Horizon Europe Seeds (Principal Investigator: Prof.ssa Adriana Schiedi). Coerentemente all’impianto del progetto, il presente contributo adotta un approccio multistakeholder e interdisciplinare al tema trattato, stimolando il confronto tra la riflessione giuridica ed economica, insieme agli addetti ai lavori(sia istituzionali – rappresentanti delle amministrazioni pubbliche – che del mondo non profit e dell’informazione). Il tema delle migrazioni, legato ai diversi aspetti giuridici, economici, sociali ed antropologici, è oggetto di particolare attenzione nell’ambito delle attività di ricerca dipartimentali, anche grazie alla presenza del Corso di Laurea in Scienze giuridiche per l’immigrazione, i diritti umani e l’interculturalità che ha valorizzato ed indirizzato l’attività scientifica verso la costruzione di modelli culturali, giuridici ed economici che vanno oltre l’accoglienza, ma ambiscono a realizzare strumenti di valorizzazione del patrimonio culturale rappresentato dall’intersezione tra culture diverse, per mezzo del riconoscimento delle soggettività deisingoli. Il presente lavoro offre al lettore una prima riflessione di carattere interculturale, partendo dall’analisi del terreno giuridico attualmente a disposizione dei privati e delle pubbliche amministrazioni, per indagare quali soluzioni possono ipotizzarsi e quali sono già state sperimentate, al fine di costruire nuove società che passino dalla trasformazione delle culture. L’impianto normativo ancora in divenire messo in atto dall’Unione europea, volto ad introdurre nuovi obblighi in capo alle imprese multinazionali, con riferimento agli interessi dei singoli e delle collettività e al rispetto dei diritti, potrebbe auspicabilmente produrre l’effetto di mitigare il fenomeno migratorio, limitandolo a scelte volontarie e non indotte da condizioni di vita inadeguate. D’altro canto, una attenta politica pubblica interna che valorizzi, anche per il tramite dei partenariati pubblico-privati, il know how anche informale degli stranieri residenti nei territori europei, migliorandone (ove necessario) le conoscenze al fine di una utile acquisizione di nuove competenze, favorisce gli effetti di retroazione delle migrazioni, che producono impatti significativi sulle società di provenienza 4 influenzandone i processi di sviluppo, i cambiamenti culturali, l’acquisizione delle competenze e, in ultima analisi, rappresentando degli elementi di mitigazione dei fenomeni migratori. La crisi economica europea degli ultimi anni ha avuto un impatto marcato sui flussi migratori, rallentando gli ingressi per motivi economici e spingendo a una crescita delle migrazioni di ritorno e delle migrazioni verso Paesi terzi. Dopo aver analizzato i due distinti fenomeni - migrazioni di ritorno e seconde migrazioni - verranno analizzate, in chiave comparata, le diverse politiche pubbliche che incidono in modo significativo sui rientri costruttivi, fino all’analisi dei partenariati multilivello. A livello interno, poi, è evidente come il fenomeno migratorio abbia trasformato radicalmente la fisionomia delle società occidentali rendendo prioritario per i governi misurarsi con nuovi strumenti di gestione del pluralismo culturale/religioso che necessariamente contraddistingue i contesti di accoglienza. La sfida appare epocale: i tradizionali sistemi normativi – strutturati come potenzialmente autosufficienti e dotati di precisi confini territoriali – oggi sono chiamati a confrontarsi/interagire con realtà culturali diversificate connesse a complessi (quanto ‘lontani’) ordinamentireligiosi. Si passa, quindi, ad analizzare le connessioni tra reti migratorie e attività imprenditoriale, indagando ilruolo delle imprese “a titolarità immigrata” in Italia. Tra le realtà virtuose presenti sul territorio italiano, l’imprenditoria femminile migrante rappresenta senza dubbio un esempio di come una cornice normativa adeguata e lungimirante, favorisca la crescita di autonomia, competenze e professionalità che possono, nondimeno, fungere da traino per lo sviluppo del lavoro femminile tout court. Occorre, d’altro canto, mettere in luce anche gli aspetti patologici legati alla sicurezza sui luoghi di lavoro che vede i migranti maggiormente esposti: sono necessarie politiche di integrazione efficaci che permettano agli immigrati di acquisire la conoscenza della lingua italiana, delle normative e delle procedure di sicurezza sul lavoro, nonché un accesso adeguato alle cure mediche. Il lavoro termina con la descrizione di esperienze virtuose che, partendo dall’integrazione lavorativa, hanno con lungimiranza guardato alla persona oltre il lavoratore, conducendo ad importanti risultati in termini di sviluppo di imprenditorialità migrante ed effetti positivi sulle migrazioni diritorno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.