Tracciare un preciso ed esauriente quadro della visione che egli aveva del grande compositore, appare complesso. Rileviamo, infatti, come non esistano dei saggi nei quali Adorno tratti sistematicamente Beethoven, sebbene egli ne abbia sempre avuto l’intenzione, fin dal 1934. Nel 1940 il francofortese scriveva ai genitori che il prossimo grande lavoro che l’avrebbe impegnato sarebbe stato su Beethoven. Quella grande opera che aveva in mente non vide mai né stesura né pubblicazione, sebbene ancora nel 1969, poco prima della sua morte, era intenzionato a portare a termine "Beethoven. Filosofia della musica". In quest'articolo, vengono ricostruite le linee principali delle argomentazioni adorniane relative al grande compositore tedesco e al suo rapporto con la filosofia hegeliana.
Beethoven, ovvero la dialettica in musica. Suggestioni critiche sui frammenti di Adorno
Giacomo Fronzi
2005-01-01
Abstract
Tracciare un preciso ed esauriente quadro della visione che egli aveva del grande compositore, appare complesso. Rileviamo, infatti, come non esistano dei saggi nei quali Adorno tratti sistematicamente Beethoven, sebbene egli ne abbia sempre avuto l’intenzione, fin dal 1934. Nel 1940 il francofortese scriveva ai genitori che il prossimo grande lavoro che l’avrebbe impegnato sarebbe stato su Beethoven. Quella grande opera che aveva in mente non vide mai né stesura né pubblicazione, sebbene ancora nel 1969, poco prima della sua morte, era intenzionato a portare a termine "Beethoven. Filosofia della musica". In quest'articolo, vengono ricostruite le linee principali delle argomentazioni adorniane relative al grande compositore tedesco e al suo rapporto con la filosofia hegeliana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.