Attraverso il prisma del potere disciplinare, la monografia attraversa le tornate riformatrici del lavoro pubblico, indagando i diversi paradigmi fondativi correlati ad ognuna di esse, alla ricerca di elementi e caratteri genealogici impressi nello statuto fondativo e regolativo dello stesso. Con un metodo storico-critico si parte dalla costruzione gius-pubblicistica nella quale tradizionalmente è stato inquadrato l'impiego pubblico, laddove l'utilizzo di fonti eteronome rappresentava il precipitato giuridico del principio di Autorità che permeava di sé tutto il rapporto intercorrente tra pubblica amministrazione alla quale si riconosceva una posizione di supremazia speciale - e l'impiegato pubblico. Questa impostazione ha retto graniticamente a lungo sulla scorta di un'asserita incompatibilità di qualsiasi altro regime giuridico rispetto ai canoni di imparzialità e buon andamento ai quali è tenuta la pubblica amministrazione, fino a quando un cambio di paradigma si è sostanziato nella contrattualizzazione del lavoro pubblico e nell'applicazione a questo di tutte le regole privatistiche rivenienti dalla legge e dall'autonomia collettiva. La formalizzazione più compiuta di questa transizione si è avuta con l'attribuzione alla pubblica amministrazione dei poteri del privato datore di lavoro e con il riconoscimento, in particolare, del fondamento contrattuale del potere disciplinare. Tuttavia, una volta conclusa la lunga fase della transizione dal regime pubblicistico a quello privatistico - dallo status giuridico al contratto e dall'Autorità ai poteri - il legislatore è tornato più volte sull'ordinamento del lavoro pubblico ulteriormente intensificandone un processo di aziendalizzazione ed eticizzazione (anche e soprattutto mediatizzata) attraverso la rilegificazione del dispositivo regolativo del potere disciplinare. Ne è derivato allora un disallineamento tra il fondamento del potere disciplinare e le sue regole che, ancora oggi, continua a provocare problemi sistemici e disfunzioni sul piano dell'effettività delle norme.

Autorità, contratto, poteri nel lavoro pubblico

Stella Laforgia
2023-01-01

Abstract

Attraverso il prisma del potere disciplinare, la monografia attraversa le tornate riformatrici del lavoro pubblico, indagando i diversi paradigmi fondativi correlati ad ognuna di esse, alla ricerca di elementi e caratteri genealogici impressi nello statuto fondativo e regolativo dello stesso. Con un metodo storico-critico si parte dalla costruzione gius-pubblicistica nella quale tradizionalmente è stato inquadrato l'impiego pubblico, laddove l'utilizzo di fonti eteronome rappresentava il precipitato giuridico del principio di Autorità che permeava di sé tutto il rapporto intercorrente tra pubblica amministrazione alla quale si riconosceva una posizione di supremazia speciale - e l'impiegato pubblico. Questa impostazione ha retto graniticamente a lungo sulla scorta di un'asserita incompatibilità di qualsiasi altro regime giuridico rispetto ai canoni di imparzialità e buon andamento ai quali è tenuta la pubblica amministrazione, fino a quando un cambio di paradigma si è sostanziato nella contrattualizzazione del lavoro pubblico e nell'applicazione a questo di tutte le regole privatistiche rivenienti dalla legge e dall'autonomia collettiva. La formalizzazione più compiuta di questa transizione si è avuta con l'attribuzione alla pubblica amministrazione dei poteri del privato datore di lavoro e con il riconoscimento, in particolare, del fondamento contrattuale del potere disciplinare. Tuttavia, una volta conclusa la lunga fase della transizione dal regime pubblicistico a quello privatistico - dallo status giuridico al contratto e dall'Autorità ai poteri - il legislatore è tornato più volte sull'ordinamento del lavoro pubblico ulteriormente intensificandone un processo di aziendalizzazione ed eticizzazione (anche e soprattutto mediatizzata) attraverso la rilegificazione del dispositivo regolativo del potere disciplinare. Ne è derivato allora un disallineamento tra il fondamento del potere disciplinare e le sue regole che, ancora oggi, continua a provocare problemi sistemici e disfunzioni sul piano dell'effettività delle norme.
2023
9791259652454
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