Pur nei limiti di ogni classificazione disciplinare, il volume può essere definito uno studio di sociologia dei diritti umani. Esso tematizza anzitutto, nei primi due capitoli, i diritti riproduttivi (il diritto di fondare una famiglia, il diritto di decidere il numero e l’intervallo dei figli e il diritto all’informazione e istruzione sulla pianificazione familiare e di accesso ai relativi servizi), inquadrandoli nell’ambito del complesso movimento di evoluzione storica dei diritti umani. Essendo internazionalmente riconosciuti, ancorché in alcuni casi controversi, tali diritti sono qui considerati con un taglio meramente descrittivo e finalità conoscitive. Oggetto del terzo capitolo è un diritto riproduttivo particolarmente controverso e non esplicitamente riconosciuto dalle Carte di diritti, quello alla fecondazione artificiale; diritto che, però, se dal punto di vista di una teoria generale dei diritti riproduttivi appare riconducibile al diritto di fondare una famiglia, sembra anche potersi considerare come espressione del diritto alla salute. Ebbene, la tesi del volume relativa al diritto alla fecondazione artificiale è che quest’ultimo possa configurarsi, non diversamente dalla stragrande maggioranza dei diritti umani, come fondamentale ma relativo, vale a dire soggetto, da un lato, al necessario bilanciamento con altri diritti implicati nelle pratiche di fecondazione artificiale, in particolare quelli del nascituro, dall’altro, alla “limitazione” consistente nella previsione del carattere terapeutico della fecondazione artificiale.
Diritti riproduttivi e fecondazione artificiale. Studio di sociologia dei diritti umani
IAGULLI P
2013-01-01
Abstract
Pur nei limiti di ogni classificazione disciplinare, il volume può essere definito uno studio di sociologia dei diritti umani. Esso tematizza anzitutto, nei primi due capitoli, i diritti riproduttivi (il diritto di fondare una famiglia, il diritto di decidere il numero e l’intervallo dei figli e il diritto all’informazione e istruzione sulla pianificazione familiare e di accesso ai relativi servizi), inquadrandoli nell’ambito del complesso movimento di evoluzione storica dei diritti umani. Essendo internazionalmente riconosciuti, ancorché in alcuni casi controversi, tali diritti sono qui considerati con un taglio meramente descrittivo e finalità conoscitive. Oggetto del terzo capitolo è un diritto riproduttivo particolarmente controverso e non esplicitamente riconosciuto dalle Carte di diritti, quello alla fecondazione artificiale; diritto che, però, se dal punto di vista di una teoria generale dei diritti riproduttivi appare riconducibile al diritto di fondare una famiglia, sembra anche potersi considerare come espressione del diritto alla salute. Ebbene, la tesi del volume relativa al diritto alla fecondazione artificiale è che quest’ultimo possa configurarsi, non diversamente dalla stragrande maggioranza dei diritti umani, come fondamentale ma relativo, vale a dire soggetto, da un lato, al necessario bilanciamento con altri diritti implicati nelle pratiche di fecondazione artificiale, in particolare quelli del nascituro, dall’altro, alla “limitazione” consistente nella previsione del carattere terapeutico della fecondazione artificiale.File | Dimensione | Formato | |
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