L'idea ispiratrice dell’articolo è che, anche se l’interazionismo simbolico “classico” di Mead e Blumer (e di Cooley), che pure può considerarsi, probabilmente, la più soggettivistica tra le sociologie del sé, trascurava per lo più il fattore emozionale nell’azione individuale e sociale, esso ha ispirato uno dei più importanti approcci contemporanei di sociologia delle emozioni, quello appunto interazionista-simbolico. Lo dimostrano ampiamente almeno tre autori, Susan Shott, Thomas Scheff e David Heise, le cui teorie sono ispirate da concetti “classici” quali l’”altro generalizzato” (Mead), il “sé-specchio” (Cooley) e la “definizione delle situazioni” (Blumer).
Sé ed emozioni nell'interazionismo simbolico
IAGULLI P
2012-01-01
Abstract
L'idea ispiratrice dell’articolo è che, anche se l’interazionismo simbolico “classico” di Mead e Blumer (e di Cooley), che pure può considerarsi, probabilmente, la più soggettivistica tra le sociologie del sé, trascurava per lo più il fattore emozionale nell’azione individuale e sociale, esso ha ispirato uno dei più importanti approcci contemporanei di sociologia delle emozioni, quello appunto interazionista-simbolico. Lo dimostrano ampiamente almeno tre autori, Susan Shott, Thomas Scheff e David Heise, le cui teorie sono ispirate da concetti “classici” quali l’”altro generalizzato” (Mead), il “sé-specchio” (Cooley) e la “definizione delle situazioni” (Blumer).File | Dimensione | Formato | |
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2012 IAGULLI P., Sé ed emozioni nell'interazionismo simbolico. Studi di sociologia 2012 n. 3, con copertina (1).pdf
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