La fede cattolica, sostiene Michela Murgia in God save the queer, è un orizzonte plurale, complesso, che per compiersi deve tendere a una dimensione aperta e relazionale, ossia ciò che Forcades ha chiamato “pericoresi”, cioè il “fare spazio intorno all’altro”. Per illustrare il concetto la scrittrice analizza una celebre opera d’arte sacra, l’icona della Trinità di Andrej Rublëv, in cui il pittore-monaco russo rappresenta Padre, Figlio e Spirito santo come tre entità indistinguibili e legate tra loro da fitti rapporti “dialogici”. In particolare, lo Spirito santo è rappresentato come una figura dai tratti androgini, che oggi potremmo definire queer. Questa prospettiva straniante e inclusiva sulla Trinità è per Murgia un elemento di forte discontinuità rispetto al principio maschile e patriarcale che ha egemonizzato la fede sin dalle origini della Chiesa cattolica. Ma anche Gesù Cristo è, secondo l’autrice, una figura trasversale, perturbante, queer, simbolo di apertura erga omnes: egli è un messia eccentrico, sulla soglia, che si pone “di traverso” rispetto alle “linee rette tracciate dalla società teocratica in cui vive”.
"God save the queer": Gesù Cristo e la Trinità come modelli relazionali della fede in Michela Murgia
Altamura G
2023-01-01
Abstract
La fede cattolica, sostiene Michela Murgia in God save the queer, è un orizzonte plurale, complesso, che per compiersi deve tendere a una dimensione aperta e relazionale, ossia ciò che Forcades ha chiamato “pericoresi”, cioè il “fare spazio intorno all’altro”. Per illustrare il concetto la scrittrice analizza una celebre opera d’arte sacra, l’icona della Trinità di Andrej Rublëv, in cui il pittore-monaco russo rappresenta Padre, Figlio e Spirito santo come tre entità indistinguibili e legate tra loro da fitti rapporti “dialogici”. In particolare, lo Spirito santo è rappresentato come una figura dai tratti androgini, che oggi potremmo definire queer. Questa prospettiva straniante e inclusiva sulla Trinità è per Murgia un elemento di forte discontinuità rispetto al principio maschile e patriarcale che ha egemonizzato la fede sin dalle origini della Chiesa cattolica. Ma anche Gesù Cristo è, secondo l’autrice, una figura trasversale, perturbante, queer, simbolo di apertura erga omnes: egli è un messia eccentrico, sulla soglia, che si pone “di traverso” rispetto alle “linee rette tracciate dalla società teocratica in cui vive”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.