Il lavoro di ricerca si configura come una ampia e multidisciplinare analisi del significato e del ruolo che le nuove tecnologie della comunicazione hanno nel campo della valorizzazione digitale del patrimonio culturale. Questo lavoro, infatti, spazia dalla sociologia dei media al marketing culturale, passando per studi di statistica e di economica della cultura, con un vasto corredo di immagini. Nello specifico, il lavoro della candidata si organizza in quattro parti: Introduzione: Un’ampia introduzione fa il punto sulla rivoluzione digitale e sul suo impatto sulla comunicazione culturale, attraverso gli sviluppi del Web 2.0. Parte I: In questa prima sezione della ricerca, strutturata in tre capitoli, la candidata affronta il tema della cultura e delle politiche culturali nell’epoca di Internet. Capitolo Primo: Attraverso un’ampia documentazione la candidata presenta il mondo di Internet e l’impatto delle nuove tecnologie per la comunicazione sulla cultura. Si analizza, nel dettaglio, la diffusione di Internet, con una particolare attenzione al fenomeno del divario digitale in Italia e in Sicilia, e il suo ruolo nell’evoluzione della comunicazione culturale fra reale e virtuale (fino al concetto di Virtual Heritage). Infine, fra i fenomeni correlati all’evoluzione del Web 2.0, si analizzano il nuovo ruolo degli utenti, trasformatisi in produttori e consumatori di cultura, e le forme di partecipazione digitale dell’utenza alla produzione di contenuti culturali. Capitolo Secondo: L’interesse della candidata si focalizza sulle strategie e sulle politiche culturali di valorizzazione digitale del patrimonio culturale europeo, partendo dalla Strategia di Lisbona per arrivare fino alle più recenti decisioni prese dalla Commissione Europea in merito, rivolgendo una particolare attenzione a più significativi progetti sovranazionali realizzati negli ultimi anni, quali ad es. Europeana. Capitolo Terzo: L’interesse si rivolge, a questo punto, alle politiche culturali digitali, messe in campo dal Governo Italiano. Nei primi paragrafi, attraverso i dati statistici forniti dalle agenzie statistiche nazionali ed europee, la candidata esamina il grado di diffusione e di penetrazione delle ICT nella popolazione (europea, italiana e siciliana), con un’ampia analisi sul significato economico e sociale del digital divide, analizzando sia le cause (di tipo strutturale ma anche legislative) che le azioni promosse per il superamento di un gap che causa una mancata promozione del patrimonio culturale attraverso Internet e le nuove tecnologie. I dati statistici sono anche alla base dell’indagine sulla penetrazione fra gli Italiani dei dispositivi mobili di comunicazione (mobile devices) e del loro utilizzo soprattutto nel consumo di beni e servizi culturali. Ampio spazio, nell’ambito dell’analisi sulla valorizzazione del patrimonio culturale italiano, viene dato anche al ruolo e significato che il motore di ricerca Google ha sviluppato nel corso degli ultimi anni attravero i suoi molteplici progetti (da Google Art Project in poi). Sempre in questa sede si analizza il progetto di #invasionidigitali 2013, cui la candidata ha preso parte come coordinatrice per la Regione Sicilia (ottenendo fra l’altro il patrocinio dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana), presentandolo come modello di nuove forme bottom up di valorizzazione e di co-creazione di contenuti culturali. Il capitolo si conclude con la presentazione dei risultati della ampia indagine, pubblicata nella monografia La visibilit@ sul web del patrimonio culturale siciliano. Criticità e prospettive attraverso un survey on-line, edita da Maimone nel gennaio 2012, in cui si analizzano le forme di comunicazione culturale in Sicilia attraverso il web e che, attraverso l’utilizzo dei Qr Code, consente di accedere direttamente ai siti web museali analizzati. Parte II: Questa parte della ricerca si apre con una presentazione delle tecnologie digitali variamente utilizzate nel settore della comunicazione mobile e delle possibilità di interazione che le nuove piattaforme digitali offrono nel campo della comunicazione culturale, con un ampio repertorio di esempi di dispositivi ad applicativi per la fruizione in modalità mobile del patrimonio culturale, sia all’estero che, soprattutto, in Italia. Capitolo Quarto: Dopo una introduzione sull’interesse degli operatori alle tecnologie per la comunicazione culturale in mobilità, si passano in rassegna le varie tecnologie adottate in questo settore, dalle reti wireless al Bluetooth, al Gps, alle tags RFiD, Qr code e NFC. Di seguito si presenta una panoramica sulle forme di appartenenza digitali ad un territorio, attraverso esempi di digital storytelling attraverso il geosocial tagging anche in modalità mobile. La rassegna di dispositivi tecnologi in uso per la comunicazione culturale in mobilità, dai personal digital assistent (PDA) agli iPod, agli smartphone e ai tablet, apre la strada ad una puntuale analisi, ricca di esempi, di guided tour app relative a musei e biblioteche stranieri e, soprattutto italiani, da quelle realizzate dal Ministero dei Beni Culturali a quelle del Touring. Il capitolo si conclude analizzando l’evoluzione delle applicazioni culturali verso il cosiddetto browsing emozionale e l’adozione di software per Augmented Reality e Bubble Viewer già adottate in Italia. Capitolo Quinto: Nel quinto capitolo si esaminano le soluzioni multimediali di fruizione mobile in presenza adottate in Sicilia, dalle guide in mp3 a quelle con i Qr Code, le tags RFiD e la tecnologia NFC. L’offerta multimediale di app per la Sicilia è scrupolosamente indagata, dalle app realizzate dalle istituzioni regionali centrali e periferiche fino a quelle, sull’intera regione e sulle singole realtà locali, prodotte da vari operatori turistici. Parte III: Viene qui presentato un progetto sulla fruizione e valorizzazione digitale di quella porzione del patrimonio culturale catanese, costituita dal Museo Diocesano, dal Duomo e dalle Terme Achilleane, naturalmente vocato a costituire una rete culturale e un attrattore turistico. Capitolo Sesto: Dopo una introduzione su Catania come “Museo Diffuso”, in quest’ultimo capitolo viene delineato un progetto, che è un work in progress in attesa di finanziamento e, quindi, in corso di realizzazione al Museo Diocesano di Catania: il MuDiCtWifi che prevede, in una sua fase successiva, l’integrazione con SantAgataWifi, il circuito multimediale del patrimonio culturale legato alle festività agatine. Il supporto di questo progetto è WiFiGuide, software che viene largamente presentato nel suo più significativo utilizzo alla Valle dei Templi di Agrigento, dove è attualmente in uso dopo una fase di test. Il progetto MuDiCtWifi è un percorso di guida wireless, multimediale e multilingue, per la fruizione e comunicazione multimediale del circuito culturale e artistico formato dal Museo Diocesano con la Terrazza del Seminario dei Chierici e con la Terrazza di Porta Uzeda, collegati con un sistema wireless con il complesso sotterraneo delle Terme Achilleane e con il Duomo di Catania. Il circuito, che consente al visitatore una fruizione dei contenuti culturali in assolutà libertà e secondo le proprie specifiche esigenze di tempo e di approfondimento, si sviluppa per un totale di 58 punti di interesse, variamente interconnessi fra loro, della cui redazione si è occupata personalmente la candidata. Il progetto prevede, inoltre, l’integrazione con due piattaforme multimediali per il controllo degli accessi e dei feedback, posizionati sul medesimo server di WiFiGuide, in modo da fornire dati statistici aggiornati e in tempo reale sia sugli indicatori di performance del tour multimediale che sui visitatori. Questo sistema sarà in grado di fornire i dati quantitativi e qualitativi per poter effettuare adeguate strategie di marketing culturale.
La valorizzazione digitale del patrimonio culturale in Europa e in Italia. Forme di fruizione e di valorizzazione museale attraverso le nuove tecnologie e i social media. Una proposta di turismo wireless a Catania
BONACINI E
2014-01-01
Abstract
Il lavoro di ricerca si configura come una ampia e multidisciplinare analisi del significato e del ruolo che le nuove tecnologie della comunicazione hanno nel campo della valorizzazione digitale del patrimonio culturale. Questo lavoro, infatti, spazia dalla sociologia dei media al marketing culturale, passando per studi di statistica e di economica della cultura, con un vasto corredo di immagini. Nello specifico, il lavoro della candidata si organizza in quattro parti: Introduzione: Un’ampia introduzione fa il punto sulla rivoluzione digitale e sul suo impatto sulla comunicazione culturale, attraverso gli sviluppi del Web 2.0. Parte I: In questa prima sezione della ricerca, strutturata in tre capitoli, la candidata affronta il tema della cultura e delle politiche culturali nell’epoca di Internet. Capitolo Primo: Attraverso un’ampia documentazione la candidata presenta il mondo di Internet e l’impatto delle nuove tecnologie per la comunicazione sulla cultura. Si analizza, nel dettaglio, la diffusione di Internet, con una particolare attenzione al fenomeno del divario digitale in Italia e in Sicilia, e il suo ruolo nell’evoluzione della comunicazione culturale fra reale e virtuale (fino al concetto di Virtual Heritage). Infine, fra i fenomeni correlati all’evoluzione del Web 2.0, si analizzano il nuovo ruolo degli utenti, trasformatisi in produttori e consumatori di cultura, e le forme di partecipazione digitale dell’utenza alla produzione di contenuti culturali. Capitolo Secondo: L’interesse della candidata si focalizza sulle strategie e sulle politiche culturali di valorizzazione digitale del patrimonio culturale europeo, partendo dalla Strategia di Lisbona per arrivare fino alle più recenti decisioni prese dalla Commissione Europea in merito, rivolgendo una particolare attenzione a più significativi progetti sovranazionali realizzati negli ultimi anni, quali ad es. Europeana. Capitolo Terzo: L’interesse si rivolge, a questo punto, alle politiche culturali digitali, messe in campo dal Governo Italiano. Nei primi paragrafi, attraverso i dati statistici forniti dalle agenzie statistiche nazionali ed europee, la candidata esamina il grado di diffusione e di penetrazione delle ICT nella popolazione (europea, italiana e siciliana), con un’ampia analisi sul significato economico e sociale del digital divide, analizzando sia le cause (di tipo strutturale ma anche legislative) che le azioni promosse per il superamento di un gap che causa una mancata promozione del patrimonio culturale attraverso Internet e le nuove tecnologie. I dati statistici sono anche alla base dell’indagine sulla penetrazione fra gli Italiani dei dispositivi mobili di comunicazione (mobile devices) e del loro utilizzo soprattutto nel consumo di beni e servizi culturali. Ampio spazio, nell’ambito dell’analisi sulla valorizzazione del patrimonio culturale italiano, viene dato anche al ruolo e significato che il motore di ricerca Google ha sviluppato nel corso degli ultimi anni attravero i suoi molteplici progetti (da Google Art Project in poi). Sempre in questa sede si analizza il progetto di #invasionidigitali 2013, cui la candidata ha preso parte come coordinatrice per la Regione Sicilia (ottenendo fra l’altro il patrocinio dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana), presentandolo come modello di nuove forme bottom up di valorizzazione e di co-creazione di contenuti culturali. Il capitolo si conclude con la presentazione dei risultati della ampia indagine, pubblicata nella monografia La visibilit@ sul web del patrimonio culturale siciliano. Criticità e prospettive attraverso un survey on-line, edita da Maimone nel gennaio 2012, in cui si analizzano le forme di comunicazione culturale in Sicilia attraverso il web e che, attraverso l’utilizzo dei Qr Code, consente di accedere direttamente ai siti web museali analizzati. Parte II: Questa parte della ricerca si apre con una presentazione delle tecnologie digitali variamente utilizzate nel settore della comunicazione mobile e delle possibilità di interazione che le nuove piattaforme digitali offrono nel campo della comunicazione culturale, con un ampio repertorio di esempi di dispositivi ad applicativi per la fruizione in modalità mobile del patrimonio culturale, sia all’estero che, soprattutto, in Italia. Capitolo Quarto: Dopo una introduzione sull’interesse degli operatori alle tecnologie per la comunicazione culturale in mobilità, si passano in rassegna le varie tecnologie adottate in questo settore, dalle reti wireless al Bluetooth, al Gps, alle tags RFiD, Qr code e NFC. Di seguito si presenta una panoramica sulle forme di appartenenza digitali ad un territorio, attraverso esempi di digital storytelling attraverso il geosocial tagging anche in modalità mobile. La rassegna di dispositivi tecnologi in uso per la comunicazione culturale in mobilità, dai personal digital assistent (PDA) agli iPod, agli smartphone e ai tablet, apre la strada ad una puntuale analisi, ricca di esempi, di guided tour app relative a musei e biblioteche stranieri e, soprattutto italiani, da quelle realizzate dal Ministero dei Beni Culturali a quelle del Touring. Il capitolo si conclude analizzando l’evoluzione delle applicazioni culturali verso il cosiddetto browsing emozionale e l’adozione di software per Augmented Reality e Bubble Viewer già adottate in Italia. Capitolo Quinto: Nel quinto capitolo si esaminano le soluzioni multimediali di fruizione mobile in presenza adottate in Sicilia, dalle guide in mp3 a quelle con i Qr Code, le tags RFiD e la tecnologia NFC. L’offerta multimediale di app per la Sicilia è scrupolosamente indagata, dalle app realizzate dalle istituzioni regionali centrali e periferiche fino a quelle, sull’intera regione e sulle singole realtà locali, prodotte da vari operatori turistici. Parte III: Viene qui presentato un progetto sulla fruizione e valorizzazione digitale di quella porzione del patrimonio culturale catanese, costituita dal Museo Diocesano, dal Duomo e dalle Terme Achilleane, naturalmente vocato a costituire una rete culturale e un attrattore turistico. Capitolo Sesto: Dopo una introduzione su Catania come “Museo Diffuso”, in quest’ultimo capitolo viene delineato un progetto, che è un work in progress in attesa di finanziamento e, quindi, in corso di realizzazione al Museo Diocesano di Catania: il MuDiCtWifi che prevede, in una sua fase successiva, l’integrazione con SantAgataWifi, il circuito multimediale del patrimonio culturale legato alle festività agatine. Il supporto di questo progetto è WiFiGuide, software che viene largamente presentato nel suo più significativo utilizzo alla Valle dei Templi di Agrigento, dove è attualmente in uso dopo una fase di test. Il progetto MuDiCtWifi è un percorso di guida wireless, multimediale e multilingue, per la fruizione e comunicazione multimediale del circuito culturale e artistico formato dal Museo Diocesano con la Terrazza del Seminario dei Chierici e con la Terrazza di Porta Uzeda, collegati con un sistema wireless con il complesso sotterraneo delle Terme Achilleane e con il Duomo di Catania. Il circuito, che consente al visitatore una fruizione dei contenuti culturali in assolutà libertà e secondo le proprie specifiche esigenze di tempo e di approfondimento, si sviluppa per un totale di 58 punti di interesse, variamente interconnessi fra loro, della cui redazione si è occupata personalmente la candidata. Il progetto prevede, inoltre, l’integrazione con due piattaforme multimediali per il controllo degli accessi e dei feedback, posizionati sul medesimo server di WiFiGuide, in modo da fornire dati statistici aggiornati e in tempo reale sia sugli indicatori di performance del tour multimediale che sui visitatori. Questo sistema sarà in grado di fornire i dati quantitativi e qualitativi per poter effettuare adeguate strategie di marketing culturale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.