Negli ultimi decenni, la temperatura globale è aumentata in modo significativo e l’impatto di eventi meteorologici estremi è diventato sempre più frequente. Questi cambiamenti stanno interessando non solo i paesi in via di sviluppo, ma anche le economie avanzate e in particolare i settori energetico, agricolo, turistico e sanitario (Edenhofer et al., 2014). L’impatto ha effetti differenti da regione a regione, ma è ormai ritenuto da più parti necessario l’impegno che le istituzioni e le imprese devono porre nel rimodulare le loro politiche di medio-lungo termine secondo requisiti di sostenibilità, non solo nel rispetto dell’ambiente, ma in linea con le necessità economiche e sociali espresse dagli stakeholder (Bolton et al., 2020). Tale consapevolezza soddisfa nuove esigenze, ma richiede anche particolari cambiamenti con l’attuazione di mutamenti nel business e nelle strategie aziendali, tali da limitare le perdite economiche e finanziarie. Da tutto questo processo sono emersi i primi sforzi delle aziende tesi a individuare opportuni sistemi di gestione e di rendicontazione aziendale utili a favorire una transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio (Hayne et al., 2019; Weinhofer & Busch, 2013), il cui eventuale fallimento comporterebbe un concreto rischio economico e tecnologico, ambientale, geopolitico e oltremodo sociale (World Economic Forum, 2020). Solitamente, i rischi legati al cambiamento climatico possono essere ricondotti ad un rischio fisico e ad un rischio di transizione, fattori trainanti, a loro volta, di rischio di credito e operativo, di mercato, di liquidità, reputazionale e finanziario, in sintesi, di un rischio sistemico (Banca Centale Europea, 2020). La percezione dei rischi climatici cambia a seconda dell’impatto materiale che essi hanno sull’attività aziendale. Per tale motivo, alcune imprese pianificano modelli di risk management senza considerare sufficientemente i fattori climatici a causa della complessità delle procedure da attuare, dell’impegno e delle risorse necessarie (UN Global Compact, 2015; Weinhofer & Busch, 2013). Nell’ambito della rendicontazione, gli aspetti legati alla considerazione del rischio climatico rientrano prevalentemente nei contenuti della informativa extra contabile o non finanziaria. In quest’ambito, le società, come quelle appartenenti all’Unione Europea che applicano la Direttiva 2014/95/EU, adottano differenti strumenti tra cui il report integrato, il bilancio di sostenibilità e altre forme riconducibili ai principi della responsabilità sociale di impresa (Carini et al., 2018), i cui contenuti informativi, relativi alle azioni strategiche necessarie per mitigare il cambiamento climatico, non sempre sono delineati in modo esaustivo (Schiemann & Sakhel, 2019). Nell’ambito dell’attuale quadro di riferimento, scopo di questo lavoro è fornire un’analisi dei concetti di rischio climatico per le aziende e delle strategie di gestione e rendicontazione dello stesso, favorendo un approccio di analisi integrato fra la letteratura accademica e i documenti elaborati dagli organismi non governativi che, a livello internazionale, si sono occupati di questi aspetti. Da un punto di vista metodologico, pertanto, il lavoro è fondato su: • un’analisi della letteratura con riferimento ai concetti delineati; • un’analisi documentale degli standard e dei framework attualmente pubblicati a livello internazionale.
La gestione e la rendicontazione del rischio climatico nelle aziende: analisi della letteratura e degli standard internazionali e prospettive di sviluppo
Badia, Francesco
;Onorato, Grazia;Dell'Atti, Vittorio
2022-01-01
Abstract
Negli ultimi decenni, la temperatura globale è aumentata in modo significativo e l’impatto di eventi meteorologici estremi è diventato sempre più frequente. Questi cambiamenti stanno interessando non solo i paesi in via di sviluppo, ma anche le economie avanzate e in particolare i settori energetico, agricolo, turistico e sanitario (Edenhofer et al., 2014). L’impatto ha effetti differenti da regione a regione, ma è ormai ritenuto da più parti necessario l’impegno che le istituzioni e le imprese devono porre nel rimodulare le loro politiche di medio-lungo termine secondo requisiti di sostenibilità, non solo nel rispetto dell’ambiente, ma in linea con le necessità economiche e sociali espresse dagli stakeholder (Bolton et al., 2020). Tale consapevolezza soddisfa nuove esigenze, ma richiede anche particolari cambiamenti con l’attuazione di mutamenti nel business e nelle strategie aziendali, tali da limitare le perdite economiche e finanziarie. Da tutto questo processo sono emersi i primi sforzi delle aziende tesi a individuare opportuni sistemi di gestione e di rendicontazione aziendale utili a favorire una transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio (Hayne et al., 2019; Weinhofer & Busch, 2013), il cui eventuale fallimento comporterebbe un concreto rischio economico e tecnologico, ambientale, geopolitico e oltremodo sociale (World Economic Forum, 2020). Solitamente, i rischi legati al cambiamento climatico possono essere ricondotti ad un rischio fisico e ad un rischio di transizione, fattori trainanti, a loro volta, di rischio di credito e operativo, di mercato, di liquidità, reputazionale e finanziario, in sintesi, di un rischio sistemico (Banca Centale Europea, 2020). La percezione dei rischi climatici cambia a seconda dell’impatto materiale che essi hanno sull’attività aziendale. Per tale motivo, alcune imprese pianificano modelli di risk management senza considerare sufficientemente i fattori climatici a causa della complessità delle procedure da attuare, dell’impegno e delle risorse necessarie (UN Global Compact, 2015; Weinhofer & Busch, 2013). Nell’ambito della rendicontazione, gli aspetti legati alla considerazione del rischio climatico rientrano prevalentemente nei contenuti della informativa extra contabile o non finanziaria. In quest’ambito, le società, come quelle appartenenti all’Unione Europea che applicano la Direttiva 2014/95/EU, adottano differenti strumenti tra cui il report integrato, il bilancio di sostenibilità e altre forme riconducibili ai principi della responsabilità sociale di impresa (Carini et al., 2018), i cui contenuti informativi, relativi alle azioni strategiche necessarie per mitigare il cambiamento climatico, non sempre sono delineati in modo esaustivo (Schiemann & Sakhel, 2019). Nell’ambito dell’attuale quadro di riferimento, scopo di questo lavoro è fornire un’analisi dei concetti di rischio climatico per le aziende e delle strategie di gestione e rendicontazione dello stesso, favorendo un approccio di analisi integrato fra la letteratura accademica e i documenti elaborati dagli organismi non governativi che, a livello internazionale, si sono occupati di questi aspetti. Da un punto di vista metodologico, pertanto, il lavoro è fondato su: • un’analisi della letteratura con riferimento ai concetti delineati; • un’analisi documentale degli standard e dei framework attualmente pubblicati a livello internazionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.