Il concetto di qualità, per una biomassa, può assumere declinazioni diverse in funzione di quello che sarà il suo utilizzo. In termini generali, quando ci riferiamo ad una biomassa, il termine “qualità” deve assumere una connotazione quantitativa basata cioè su parametri misurabili dal momento che, quando se ne prevede la valorizzazione in ambiti agricoli o di altro tipo, essa perde il suo status di rifiuto per assumere quello di “prodotto”, di un bene cioè in grado di soddisfare un determinato bisogno. In tale senso possiamo fare riferimento a Kant che, nella Critica del Giudizio, affermava che “solo la conoscenza implica l’esistenza di un oggetto percepibile e una funzione, a priori, intrinseca e in grado di organizzare la percezione dell’oggetto”. Esempio: “il bello non è una proprietà delle cose, ma nasce dal rapporto tra le cose e noi e, precisamente, dal rapporto fra la loro immagine e il nostro sentimento”. Dal pensiero di Kant si origina il concetto di qualità nella storia contemporanea. Juran (1951) definisce la qualità come “idoneità all’uso” e, più di recente, possiamo fare riferimento alla norma UNI EN ISO 8402 (1995) che definisce la qualità “l’insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un prodotto o servizio che gli conferiscono l’attitudine a soddisfare bisogni espressi o impliciti”. Applicato alle biomasse è quindi possibile attribuire ad esse un differente livello di qualità in base all’utilizzo che ne verrà fatto.
Biomasse in agricoltura. Caratterizzazione e utilizzo sostenibile.
Valeria D'OrazioMembro del Collaboration Group
;Donato MondelliMembro del Collaboration Group
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2022-01-01
Abstract
Il concetto di qualità, per una biomassa, può assumere declinazioni diverse in funzione di quello che sarà il suo utilizzo. In termini generali, quando ci riferiamo ad una biomassa, il termine “qualità” deve assumere una connotazione quantitativa basata cioè su parametri misurabili dal momento che, quando se ne prevede la valorizzazione in ambiti agricoli o di altro tipo, essa perde il suo status di rifiuto per assumere quello di “prodotto”, di un bene cioè in grado di soddisfare un determinato bisogno. In tale senso possiamo fare riferimento a Kant che, nella Critica del Giudizio, affermava che “solo la conoscenza implica l’esistenza di un oggetto percepibile e una funzione, a priori, intrinseca e in grado di organizzare la percezione dell’oggetto”. Esempio: “il bello non è una proprietà delle cose, ma nasce dal rapporto tra le cose e noi e, precisamente, dal rapporto fra la loro immagine e il nostro sentimento”. Dal pensiero di Kant si origina il concetto di qualità nella storia contemporanea. Juran (1951) definisce la qualità come “idoneità all’uso” e, più di recente, possiamo fare riferimento alla norma UNI EN ISO 8402 (1995) che definisce la qualità “l’insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un prodotto o servizio che gli conferiscono l’attitudine a soddisfare bisogni espressi o impliciti”. Applicato alle biomasse è quindi possibile attribuire ad esse un differente livello di qualità in base all’utilizzo che ne verrà fatto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.