L’Autore esamina le quattro sentenze della Corte europea diritti dell'uomo che hanno dichiarato la violazione degli articoli 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) e 13 (diritto a un ricorso effettivo) della CEDU per la mancata adozione da parte delle autorità italiane delle misure necessarie ad assicurare la protezione ambientale e sanitaria della popolazione residente nelle zone colpite dall’inquinamento causato dallo stabilimento siderurgico Ilva di Taranto. Nel contributo si evidenzia il profondo divario – anche sul piano valoriale – tra le posizioni della Corte di Strasburgo e della Corte costituzionale italiana nell’individuazione del punto di mediazione tra i vari interessi in gioco in questa vicenda, e la sempre meno eludibile responsabilità delle autorità nazionali nella gestione della «questione Ilva».
Ragionevole bilanciamento vs non rispetto del giusto equilibrio. A proposito delle recenti sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo sul “caso Ilva”
angelica riccardi
2022-01-01
Abstract
L’Autore esamina le quattro sentenze della Corte europea diritti dell'uomo che hanno dichiarato la violazione degli articoli 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) e 13 (diritto a un ricorso effettivo) della CEDU per la mancata adozione da parte delle autorità italiane delle misure necessarie ad assicurare la protezione ambientale e sanitaria della popolazione residente nelle zone colpite dall’inquinamento causato dallo stabilimento siderurgico Ilva di Taranto. Nel contributo si evidenzia il profondo divario – anche sul piano valoriale – tra le posizioni della Corte di Strasburgo e della Corte costituzionale italiana nell’individuazione del punto di mediazione tra i vari interessi in gioco in questa vicenda, e la sempre meno eludibile responsabilità delle autorità nazionali nella gestione della «questione Ilva».| File | Dimensione | Formato | |
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