Il contributo intende considerare il rapporto tra la metafisica e la sua posterità indagando la valenza del “post-” nell'espressione "post-metafisica". Ci si chiede, infatti, che modo il prefisso post- modifica e qualifica la metafisica stessa: esso segnala la cesura tra due ambiti o regimi completamente diversi, il secondo dei quali si contrappone al primo (post-metafisica come anti-metafisica), o per meglio dire si installa al posto del primo per effetto dell’esaurimento e dello svaporamento di quest’ultimo? Oppure il post- allude all’apertura di un altro orizzonte -– post-metafisica come possibilità di un nuovo inizio del pensiero –, che tuttavia non è per ciò stesso nuovo, ma riprende e approfondisce ciò che il primo stesso ha disvelato nella sua traiettoria complessiva ? Infine, il post- potrebbe indicare non tanto una successione o sostituzione (un ‘dopo’) e neppure soltanto uno iato strutturale e interno alla metafisica stessa (un interstizio, un ‘tra’), ma un movimento retrogrado che proprio a partire dal ‘poi’ costituisce il suo ‘prima’ – che dunque non si colloca semplicemente dopo ciò che è stato, rifiutandolo o rimettendosi ad esso, ma piuttosto lo crea, lo costituisce e dunque, in qualche modo, viene anche prima di esso. Alla luce di questi diversi modi di intendere il significato e la funzione del prefisso “post-” , il contributo cerca di verificare cosa tale differenziazione significhi per la natura della metafisica, per quella del pensiero post-metafisico e per la relazione tra l’uno e l’altra.

Pensiero post-metafisico e invenzione retrospettiva della metafisica

G. Strummiello;
2021-01-01

Abstract

Il contributo intende considerare il rapporto tra la metafisica e la sua posterità indagando la valenza del “post-” nell'espressione "post-metafisica". Ci si chiede, infatti, che modo il prefisso post- modifica e qualifica la metafisica stessa: esso segnala la cesura tra due ambiti o regimi completamente diversi, il secondo dei quali si contrappone al primo (post-metafisica come anti-metafisica), o per meglio dire si installa al posto del primo per effetto dell’esaurimento e dello svaporamento di quest’ultimo? Oppure il post- allude all’apertura di un altro orizzonte -– post-metafisica come possibilità di un nuovo inizio del pensiero –, che tuttavia non è per ciò stesso nuovo, ma riprende e approfondisce ciò che il primo stesso ha disvelato nella sua traiettoria complessiva ? Infine, il post- potrebbe indicare non tanto una successione o sostituzione (un ‘dopo’) e neppure soltanto uno iato strutturale e interno alla metafisica stessa (un interstizio, un ‘tra’), ma un movimento retrogrado che proprio a partire dal ‘poi’ costituisce il suo ‘prima’ – che dunque non si colloca semplicemente dopo ciò che è stato, rifiutandolo o rimettendosi ad esso, ma piuttosto lo crea, lo costituisce e dunque, in qualche modo, viene anche prima di esso. Alla luce di questi diversi modi di intendere il significato e la funzione del prefisso “post-” , il contributo cerca di verificare cosa tale differenziazione significhi per la natura della metafisica, per quella del pensiero post-metafisico e per la relazione tra l’uno e l’altra.
2021
9788857588230
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