il Diario minimo, un'opera bizzarra e spiazzante in cui Eco gioca, con quel piglio sornione che sarebbe poi divenuto il suo vero marchio di fabbrica, a fare il verso ai discorsi, alle convenzioni e ai miti della cultura, della letteratura e dell'editoria del tempo, dando prova di rare abilità parodiche e di un gusto sopraffino per il pastiche. Vi trova spazio una teoria di scritti semiseri, di divertissement, di dissacranti parodie letterarie, in cui Eco rivela precocemente la sua natura di affabulatore culturale o, come è stato detto, di “giocoliere dell'intelligenza” che sa decostruire, manipolare, riscrivere, «con abile imitazione, opere, idee, cose alle quali in definitiva crede».
La parodia come “veleno e medicina”: il Diario minimo di Eco
Altamura G
2018-01-01
Abstract
il Diario minimo, un'opera bizzarra e spiazzante in cui Eco gioca, con quel piglio sornione che sarebbe poi divenuto il suo vero marchio di fabbrica, a fare il verso ai discorsi, alle convenzioni e ai miti della cultura, della letteratura e dell'editoria del tempo, dando prova di rare abilità parodiche e di un gusto sopraffino per il pastiche. Vi trova spazio una teoria di scritti semiseri, di divertissement, di dissacranti parodie letterarie, in cui Eco rivela precocemente la sua natura di affabulatore culturale o, come è stato detto, di “giocoliere dell'intelligenza” che sa decostruire, manipolare, riscrivere, «con abile imitazione, opere, idee, cose alle quali in definitiva crede».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.