L’Italia, “nel suo insieme, è una specie di prisma, nel quale sembrano riflettersi tutti i paesaggi della terra”, “è un distillato del mondo”, scrive Guido Piovene nel suo Viaggio in Italia. Il celebre reportage, lungo tre anni, è un “inventario delle cose italiane”, che attraversa con passo lento e misurato, da pedestrian tour, tutte le essenze e le differenze della Penisola. Piovene rappresenta la varietà e la complessità dell’Italia della prima metà degli anni ’50, sospesa tra retaggio rurale e provinciale e incipiente boom economico, smentendo ogni stereotipo estetizzante o retorica del pittoresco, convinto com’è del profondo valore morale, culturale e pedagogico, dunque umanistico, di una inchiesta che mira a scoprire e rivelare con discrezione e amore i molteplici aspetti di un “paese all’oscuro di se stesso”.
“Un paese all’oscuro di se stesso”. Il viaggio in Italia di Guido Piovene
Altamura G
2019-01-01
Abstract
L’Italia, “nel suo insieme, è una specie di prisma, nel quale sembrano riflettersi tutti i paesaggi della terra”, “è un distillato del mondo”, scrive Guido Piovene nel suo Viaggio in Italia. Il celebre reportage, lungo tre anni, è un “inventario delle cose italiane”, che attraversa con passo lento e misurato, da pedestrian tour, tutte le essenze e le differenze della Penisola. Piovene rappresenta la varietà e la complessità dell’Italia della prima metà degli anni ’50, sospesa tra retaggio rurale e provinciale e incipiente boom economico, smentendo ogni stereotipo estetizzante o retorica del pittoresco, convinto com’è del profondo valore morale, culturale e pedagogico, dunque umanistico, di una inchiesta che mira a scoprire e rivelare con discrezione e amore i molteplici aspetti di un “paese all’oscuro di se stesso”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.