Lessico famigliare è un libro a sfondo autobiografico che sfugge ai tentativi di classificazione, sospeso com’è tra romanzo e memoir. Narratrice e, al tempo stesso, personaggio, la Ginzburg si pone a margine del racconto, evitando il più possibile di parlare di sé e rivelando in generale, come è stato detto, una “oltranza di riserbo” su molti episodi che riguardano la propria famiglia. La chiave di questa reticenza sta forse nel desiderio, espresso dall’autrice nel brano del 1949 Il mio mestiere, di “scrivere come un uomo”, corroborato dalla convinzione che le scrittrici, salvo eccezioni, “ignorano il distacco” e “spesso, quando scrivono, non riescono a liberarsi dei sentimenti, non sanno guardare a sé stesse ed agli altri con ironia”. Ma scrivere come un uomo per la Ginzburg non significa affatto “scrivere fingendo d'essere un uomo. Una donna deve scrivere come una donna però con le qualità di un uomo”, specifica la scrittrice. In questo senso, la peculiare scrittura di Lessico sembra combinare in maniera ottimale le due istanze di genere suggerite attraverso la commistione di saggio e narrativa, teatro e poesia, riuscendo così a esprimere discrezione e sentimento, ironia e “canto”, senza mai perdere la traccia aurea del “romanzesco”.
“E io desideravo scrivere come un uomo”: Natalia Ginzburg e l’“aggiramento della ragione maschile” da Le voci della sera a Lessico famigliare
Altamura G
2020-01-01
Abstract
Lessico famigliare è un libro a sfondo autobiografico che sfugge ai tentativi di classificazione, sospeso com’è tra romanzo e memoir. Narratrice e, al tempo stesso, personaggio, la Ginzburg si pone a margine del racconto, evitando il più possibile di parlare di sé e rivelando in generale, come è stato detto, una “oltranza di riserbo” su molti episodi che riguardano la propria famiglia. La chiave di questa reticenza sta forse nel desiderio, espresso dall’autrice nel brano del 1949 Il mio mestiere, di “scrivere come un uomo”, corroborato dalla convinzione che le scrittrici, salvo eccezioni, “ignorano il distacco” e “spesso, quando scrivono, non riescono a liberarsi dei sentimenti, non sanno guardare a sé stesse ed agli altri con ironia”. Ma scrivere come un uomo per la Ginzburg non significa affatto “scrivere fingendo d'essere un uomo. Una donna deve scrivere come una donna però con le qualità di un uomo”, specifica la scrittrice. In questo senso, la peculiare scrittura di Lessico sembra combinare in maniera ottimale le due istanze di genere suggerite attraverso la commistione di saggio e narrativa, teatro e poesia, riuscendo così a esprimere discrezione e sentimento, ironia e “canto”, senza mai perdere la traccia aurea del “romanzesco”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.