Il saggio intende ricostruire i riflessi arrivati in Puglia dei tragici avvenimenti della prima guerra mondiale, sia attraverso l’analisi delle posizioni dei principali protagonisti delle politica e della cultura regionali del periodo, sia attraverso una ricostruzione degli eventi bellici che hanno visto la Puglia come protagonista. L’Italia dichiarò il suo ingresso in guerra nel maggio del 1915, quando capo del governo era un esponente del liberalismo originario della Puglia, Antonio Salandra. Altri uomini politici e intellettuali schierati con il fronte interventista furono Gaetano Salvemini, Antonio De Viti De Marco e Tommaso Fiore. Il coinvolgimento italiano nel conflitto portò, tra le altre cose, a diversi bombardamenti della marina austroungarica sulle principali città costiere pugliesi, come Bari, Barletta, Monopoli e Bisceglie. Brindisi e Taranto furono, invece, le principali basi navali italiane nei settori dell’Adriatico meridionale e del Mediterraneo. Brindisi, in particolare, fu coinvolta nell’operazione di salvataggio dei profughi serbi, militari e civili, che, nel tentativo di sfuggire all’arrivo degli eserciti degli Imperi centrali nel paese balcanico, si rifugiarono lungo le coste albanesi, da dove furono recuperati dalle marine dell’Intesa.

La Puglia, i pugliesi e la Prima guerra mondiale

IMPERATO F
2016-01-01

Abstract

Il saggio intende ricostruire i riflessi arrivati in Puglia dei tragici avvenimenti della prima guerra mondiale, sia attraverso l’analisi delle posizioni dei principali protagonisti delle politica e della cultura regionali del periodo, sia attraverso una ricostruzione degli eventi bellici che hanno visto la Puglia come protagonista. L’Italia dichiarò il suo ingresso in guerra nel maggio del 1915, quando capo del governo era un esponente del liberalismo originario della Puglia, Antonio Salandra. Altri uomini politici e intellettuali schierati con il fronte interventista furono Gaetano Salvemini, Antonio De Viti De Marco e Tommaso Fiore. Il coinvolgimento italiano nel conflitto portò, tra le altre cose, a diversi bombardamenti della marina austroungarica sulle principali città costiere pugliesi, come Bari, Barletta, Monopoli e Bisceglie. Brindisi e Taranto furono, invece, le principali basi navali italiane nei settori dell’Adriatico meridionale e del Mediterraneo. Brindisi, in particolare, fu coinvolta nell’operazione di salvataggio dei profughi serbi, militari e civili, che, nel tentativo di sfuggire all’arrivo degli eserciti degli Imperi centrali nel paese balcanico, si rifugiarono lungo le coste albanesi, da dove furono recuperati dalle marine dell’Intesa.
2016
9788896906262
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