Lo studio dei processi di apprendimento nei contesti organizzativi è diventato un terreno su cui convergono gli interessi di un insieme eterogeneo di discipline. Questa focalizzazione su comuni oggetti di interesse da parte di diverse comunità scientifiche ha generato nuove contaminazioni tra prospettive teoriche o metodologiche, aprendo aree di condivisione in grado di contenere i riduttivismi che caratterizzano le diverse prospettive. Soprattutto ha permesso di “situare l’apprendimento degli adulti e lo sviluppo professionale in un’area transdisciplinare, restituendo così ai processi reali di apprendimento tutta la loro complessità” (Fabbri, 2014, 96). In una società in continuo cambiamento, bisognosa di adeguarsi a standard che mutano con una velocità disarmante, specie in riferimento al moltiplicarsi delle conoscenze e delle competenze, si fa strada l’esigenza di affermare se stessi nel mondo, con una dinamica che sta portando le giovani generazioni, e le loro famiglie, ad appiattirsi su processi di spersonalizzazione, rendendo il corpo oggetto da utilizzare, senza troppe regole, all’interno di uno spazio disorganizzato e - a tratti - diseducativo. A questo quadro, di per sé già abbastanza compromesso, fa eco la percezione distorta della cittadinanza che contribuisce a rendere le relazioni umane sempre più liquide.

Un welfare partecipativo come contributo per la costruzione di una nuova idea di comunità educante fondata sulla gestione del corpo e dello spazio

Vito Balzano
2022-01-01

Abstract

Lo studio dei processi di apprendimento nei contesti organizzativi è diventato un terreno su cui convergono gli interessi di un insieme eterogeneo di discipline. Questa focalizzazione su comuni oggetti di interesse da parte di diverse comunità scientifiche ha generato nuove contaminazioni tra prospettive teoriche o metodologiche, aprendo aree di condivisione in grado di contenere i riduttivismi che caratterizzano le diverse prospettive. Soprattutto ha permesso di “situare l’apprendimento degli adulti e lo sviluppo professionale in un’area transdisciplinare, restituendo così ai processi reali di apprendimento tutta la loro complessità” (Fabbri, 2014, 96). In una società in continuo cambiamento, bisognosa di adeguarsi a standard che mutano con una velocità disarmante, specie in riferimento al moltiplicarsi delle conoscenze e delle competenze, si fa strada l’esigenza di affermare se stessi nel mondo, con una dinamica che sta portando le giovani generazioni, e le loro famiglie, ad appiattirsi su processi di spersonalizzazione, rendendo il corpo oggetto da utilizzare, senza troppe regole, all’interno di uno spazio disorganizzato e - a tratti - diseducativo. A questo quadro, di per sé già abbastanza compromesso, fa eco la percezione distorta della cittadinanza che contribuisce a rendere le relazioni umane sempre più liquide.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/419823
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