“Citizenship is a status granted to those who are actual members of a community. Those who have such status are equal in respect of the rights and duties inherent in our status. There is no universal right that determines these rights and duties, but there are societies in which citizenship is an institution that develops and creates the image of an ideal citizenship with which to measure the results achieved and towards which to direct one's aspirations. The impulse to follow the indicated path is thus planned in order to create full equity, to enrich the fundamental essence that constitutes status, and to increase the number of people whose status is granted" (Marshall, 1964, p. 18). With these words Thomas Humphrey Marshall was the first to identify in the principle of citizenship, and in particular in his temporal reformulation, an innovative and decisive key reading for the interpretation of the evolved scenarios of the state of well-being. Moving from the author's legacy, in this contribution we try to go beyond the simple legal meaning of the term citizenship, which binds the citizen person to the institutions that represent the state in a bond of rights and duties, trying to reflect pedagogically on a new path of education to citizenship that sinks its roots in a renewed system of participatory welfare.

“La cittadinanza è uno status concesso a coloro che sono membri effettivi di una comunità. Coloro che possiedono tale status sono uguali nel rispetto dei diritti e dei doveri inerenti al nostro status. Non c’è un diritto universale che determina tali diritti e doveri, ma esistono società in cui la cittadinanza è una istituzione che si sviluppa e crea l’immagine di un’ideale cittadinanza con cui misurare i risultati raggiunti e verso cui indirizzare le proprie aspirazioni. L’impulso a seguire il percorso indicato è così pianificato al fine di creare piena equità, di arricchire l’essenza fondamentale che costituisce lo status, e di aumentare il numero delle persone cui lo status è concesso” (Marshall, 1964, p. 18). Con queste parole Thomas Humphrey Marshall è stato il primo a individuare nel principio di cittadinanza, e in particolare nella sua riformulazione temporale, una innovativa e determinante chiave di lettura per l’interpretazione degli scenari evoluti dello stato di benessere. Muovendo dall’eredità dell’Autore, nel presente contributo si cerca di andare oltre il semplice significato giurisprudenziale del termine cittadinanza, che lega la persona cittadino alle istituzioni che rappresentano lo Stato in un vincolo di diritti e doveri, provando a riflettere pedagogicamente su un nuovo percorso di educazione alla cittadinanza che affondi le proprie radici in un rinnovato sistema di welfare partecipativo.

Nuove prospettive pedagogiche per un educare alla cittadinanza democratica e sociale

Vito Balzano
2020-01-01

Abstract

“Citizenship is a status granted to those who are actual members of a community. Those who have such status are equal in respect of the rights and duties inherent in our status. There is no universal right that determines these rights and duties, but there are societies in which citizenship is an institution that develops and creates the image of an ideal citizenship with which to measure the results achieved and towards which to direct one's aspirations. The impulse to follow the indicated path is thus planned in order to create full equity, to enrich the fundamental essence that constitutes status, and to increase the number of people whose status is granted" (Marshall, 1964, p. 18). With these words Thomas Humphrey Marshall was the first to identify in the principle of citizenship, and in particular in his temporal reformulation, an innovative and decisive key reading for the interpretation of the evolved scenarios of the state of well-being. Moving from the author's legacy, in this contribution we try to go beyond the simple legal meaning of the term citizenship, which binds the citizen person to the institutions that represent the state in a bond of rights and duties, trying to reflect pedagogically on a new path of education to citizenship that sinks its roots in a renewed system of participatory welfare.
2020
“La cittadinanza è uno status concesso a coloro che sono membri effettivi di una comunità. Coloro che possiedono tale status sono uguali nel rispetto dei diritti e dei doveri inerenti al nostro status. Non c’è un diritto universale che determina tali diritti e doveri, ma esistono società in cui la cittadinanza è una istituzione che si sviluppa e crea l’immagine di un’ideale cittadinanza con cui misurare i risultati raggiunti e verso cui indirizzare le proprie aspirazioni. L’impulso a seguire il percorso indicato è così pianificato al fine di creare piena equità, di arricchire l’essenza fondamentale che costituisce lo status, e di aumentare il numero delle persone cui lo status è concesso” (Marshall, 1964, p. 18). Con queste parole Thomas Humphrey Marshall è stato il primo a individuare nel principio di cittadinanza, e in particolare nella sua riformulazione temporale, una innovativa e determinante chiave di lettura per l’interpretazione degli scenari evoluti dello stato di benessere. Muovendo dall’eredità dell’Autore, nel presente contributo si cerca di andare oltre il semplice significato giurisprudenziale del termine cittadinanza, che lega la persona cittadino alle istituzioni che rappresentano lo Stato in un vincolo di diritti e doveri, provando a riflettere pedagogicamente su un nuovo percorso di educazione alla cittadinanza che affondi le proprie radici in un rinnovato sistema di welfare partecipativo.
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