Festa al celeste e nubile santuario (1983) e Compleanno (1986) sono, apparentemente, testi molto differenti tra di loro. Il primo lo si potrebbe considerare una specie di commedia a fosche tinte o di tragedia ridicola, il secondo, come forma e contenuto, è un soliloquio folle, senza un vero e proprio soggetto narrante, chiaramente identificabile; senza una congrua storia da raccontare; senza un tempo, senza uno spazio, precisi; tranne, forse, i pochi agganci, sedicenti realistici, che la VOCE, dispiegantesi nel monologo, va, con tempo e spazio, fallacemente, ingannevolmente, seminando, per circa un’ora di rappresentazione.
Festa al celeste e nubile santuario. Compleanno
Irene Gianeselli
2018-01-01
Abstract
Festa al celeste e nubile santuario (1983) e Compleanno (1986) sono, apparentemente, testi molto differenti tra di loro. Il primo lo si potrebbe considerare una specie di commedia a fosche tinte o di tragedia ridicola, il secondo, come forma e contenuto, è un soliloquio folle, senza un vero e proprio soggetto narrante, chiaramente identificabile; senza una congrua storia da raccontare; senza un tempo, senza uno spazio, precisi; tranne, forse, i pochi agganci, sedicenti realistici, che la VOCE, dispiegantesi nel monologo, va, con tempo e spazio, fallacemente, ingannevolmente, seminando, per circa un’ora di rappresentazione.File in questo prodotto:
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