È la Poesia che cambia il Mondo o è il Mondo a cambiare la Poesia? Questa la domanda che pone Il mondo salvato dai ragazzini di Elsa Morante. Il saggio si basa sull’analisi del manoscritto morantiano (Mss. Vitt. Em. 1622) e dei Cahiers di Simone Weil studiati dalla poeta. ​ Il mondo salvato dai ragazzini si presenta in tutto il suo nitore di manifesto. Nel maggio 2018, esattamente cinquant’anni dopo la pubblicazione, l’incontro con l’attore e regista Carlo Cecchi, amico ed erede di Elsa Morante, ha indicato una preziosa linea di studio del rapporto tra Weil e Morante ed ha rappresentato una testimonianza attorale per una analisi della resa scenica de La serata a Colono (di cui Cecchi fu protagonista nel 2013) parallela a quella poetica. Se Morante reagisce con il gioco favoloso e sapienziale della dissacrazione sacralizzante alla violenza dei nuovi poteri atomici per preservare una speranza iniziale destinata a spegnersi e ad essere letta con moderatismo, Pasolini non crede e non cede alla comodità dell’Angelo del Falsetto e rimane fedele alla sua sacralizzazione profanante. La riflessione sul ruolo dell’intellettuale organico nell’Italia della seconda metà del Novecento verso un nuovo millennio già segnato dal nuovo fascismo capitalistico, assorbe entrambi gli autori: la risposta pasoliniana in due parti (più una) raccolta in Trasumanar e organizzar si rivela come una critica letteraria onesta che riconosce i prodromi dell’opera morantiana nei suoi predecessori valorizzandone certo gli esiti e offrendo della questione del ’68 una disamina coerente e profonda.

La Poesia che il Mondo non cambia. "Il mondo salvato dai ragazzini" da Elsa Morante a Pier Paolo Pasolini e una conversazione con Carlo Cecchi

Irene Gianeselli
2019-01-01

Abstract

È la Poesia che cambia il Mondo o è il Mondo a cambiare la Poesia? Questa la domanda che pone Il mondo salvato dai ragazzini di Elsa Morante. Il saggio si basa sull’analisi del manoscritto morantiano (Mss. Vitt. Em. 1622) e dei Cahiers di Simone Weil studiati dalla poeta. ​ Il mondo salvato dai ragazzini si presenta in tutto il suo nitore di manifesto. Nel maggio 2018, esattamente cinquant’anni dopo la pubblicazione, l’incontro con l’attore e regista Carlo Cecchi, amico ed erede di Elsa Morante, ha indicato una preziosa linea di studio del rapporto tra Weil e Morante ed ha rappresentato una testimonianza attorale per una analisi della resa scenica de La serata a Colono (di cui Cecchi fu protagonista nel 2013) parallela a quella poetica. Se Morante reagisce con il gioco favoloso e sapienziale della dissacrazione sacralizzante alla violenza dei nuovi poteri atomici per preservare una speranza iniziale destinata a spegnersi e ad essere letta con moderatismo, Pasolini non crede e non cede alla comodità dell’Angelo del Falsetto e rimane fedele alla sua sacralizzazione profanante. La riflessione sul ruolo dell’intellettuale organico nell’Italia della seconda metà del Novecento verso un nuovo millennio già segnato dal nuovo fascismo capitalistico, assorbe entrambi gli autori: la risposta pasoliniana in due parti (più una) raccolta in Trasumanar e organizzar si rivela come una critica letteraria onesta che riconosce i prodromi dell’opera morantiana nei suoi predecessori valorizzandone certo gli esiti e offrendo della questione del ’68 una disamina coerente e profonda.
2019
9788899320881
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