This study discusses the relationship between economy and environment in the Italian constitutional system. Its consolidated core is reconstructed in the balancing of protected conflicting interests, whose equilibrium point could change due to the recent explicit inclusion of environmental protection among the fundamental principles of the constitutional system. However, if in the short term the opposition seems (still) the factual datum from which to start, in a broader perspective – i.e. the “typical time” for Constitutions – the interests in wealth production and nature preservation actually seem to converge. The Western-derived socio-economic model, still prevailing almost everywhere, is unsustainable. Indeed, it implies such severe and rapid depletion of the environment that (to the current state of knowledge) the impoverishment of communities is certain, and even collective security is seriously at risk. The conscious and balanced use of natural resources, preserving their regenerative capacity, is therefore a rational imperative that reverberates into constitutional rule. Having made it (more) explicit by the recent constitutional amendment is not enough to ensure its effectiveness. It requires implementation and enforcement that cannot be taken for granted.

Lo studio affronta il tema del rapporto tra economia e ambiente nella Costituzione italiana. Ne viene ricostruito il fulcro consolidato nel bilanciamento tra contrapposti interessi meritevoli di tutela, il cui punto di equilibrio potrebbe mutare a motivo del recente inserimento esplicito della tutela ambientale tra i principi fondamentali del sistema costituzionale. Ma se nel tempo breve la contrapposizione sembra (ancora) il dato fattuale da cui partire, in una prospettiva più ampia – il “tempo tipico” delle Costituzioni – gli interessi alla produzione di ricchezza e alla preservazione della natura sembrano in realtà confluire. Il modello socio-economico di derivazione occidentale tutt’ora imperante quasi ovunque è insostenibile. Implica infatti un depauperamento dell’ambiente così grave e celere da rendere certo (allo stato delle conoscenze attuali) l’impoverimento delle comunità; ma anche da mettere a serio rischio la stessa sicurezza collettiva. L’uso consapevole ed equilibrato delle risorse naturali, che ne preservi la capacità rigenerativa, costituisce allora un imperativo razionale, che si riverbera in vincolo costituzionale. Averlo reso (più) esplicito nella Carta non basta ad assicurarne l’effettività. Essa passa infatti per interventi attuativi e applicativi che non si possono dare per scontati.

Economia e ambiente nel “tempo della Costituzione”

Pierdomenico Logroscino
2022-01-01

Abstract

This study discusses the relationship between economy and environment in the Italian constitutional system. Its consolidated core is reconstructed in the balancing of protected conflicting interests, whose equilibrium point could change due to the recent explicit inclusion of environmental protection among the fundamental principles of the constitutional system. However, if in the short term the opposition seems (still) the factual datum from which to start, in a broader perspective – i.e. the “typical time” for Constitutions – the interests in wealth production and nature preservation actually seem to converge. The Western-derived socio-economic model, still prevailing almost everywhere, is unsustainable. Indeed, it implies such severe and rapid depletion of the environment that (to the current state of knowledge) the impoverishment of communities is certain, and even collective security is seriously at risk. The conscious and balanced use of natural resources, preserving their regenerative capacity, is therefore a rational imperative that reverberates into constitutional rule. Having made it (more) explicit by the recent constitutional amendment is not enough to ensure its effectiveness. It requires implementation and enforcement that cannot be taken for granted.
2022
Lo studio affronta il tema del rapporto tra economia e ambiente nella Costituzione italiana. Ne viene ricostruito il fulcro consolidato nel bilanciamento tra contrapposti interessi meritevoli di tutela, il cui punto di equilibrio potrebbe mutare a motivo del recente inserimento esplicito della tutela ambientale tra i principi fondamentali del sistema costituzionale. Ma se nel tempo breve la contrapposizione sembra (ancora) il dato fattuale da cui partire, in una prospettiva più ampia – il “tempo tipico” delle Costituzioni – gli interessi alla produzione di ricchezza e alla preservazione della natura sembrano in realtà confluire. Il modello socio-economico di derivazione occidentale tutt’ora imperante quasi ovunque è insostenibile. Implica infatti un depauperamento dell’ambiente così grave e celere da rendere certo (allo stato delle conoscenze attuali) l’impoverimento delle comunità; ma anche da mettere a serio rischio la stessa sicurezza collettiva. L’uso consapevole ed equilibrato delle risorse naturali, che ne preservi la capacità rigenerativa, costituisce allora un imperativo razionale, che si riverbera in vincolo costituzionale. Averlo reso (più) esplicito nella Carta non basta ad assicurarne l’effettività. Essa passa infatti per interventi attuativi e applicativi che non si possono dare per scontati.
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